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Il maltempo delgi ulltimi giorni che si è abbattuto anche su Cagliari ha creato non pochi disagi e non ha risparmiato neanche le case dello studente dell’Ersu. Lo sanno bene gli studenti che vivono in Via Trentino, Via Businco e Via Biasi.
“La scorsa notte l’acqua è entrata nella mia camera – tuona Maria Stella Carta, rappresentante degli studenti della casa dello studente di Via Trentino”-. Ho rischiato di perdere tutti i libri perché sono stati bagnati dalle infiltrazioni di una finestra chiusa. Alcuni ragazzi sono stati costretti a comprarsi di tasca propria delle guarnizioni per le finestre. Questi ultimi sono dei danni da aggiungere al fatto che manca spesso l’acqua, a volte non c’è riscaldamento, e tutto questo perchè gli interventi fatti finora sono di rattoppo non ristrutturazione, quindi sono dei problemi che si ripetono in continuazione. Ogni anno che passa c’è un nuovo problema, e gli spazi transennati aumentano. Sono impianti vecchi, di circa 30 anni, è urgente la risistemazione.”
Laura Mereu, rappresentante di Unica 2.0 al Consiglio d’amministrazione nonché ex membro della commissione alloggi “le case vengono chiuse ad agosto per manutenzione e pulizie. Effettivamente però la situazione non cambia. È passato poco dalla nuova apertura, e le condizione delle case è sempre uguale. In quanto ex residente della casa dello studente di Via Trentino e Via Biasi, mi sento di dire che vivere in queste condizioni è svantaggioso per noi studenti”.
“Nel corso degli ultimi cda – spiega Francesco Pitirra, rappresentante di Unica 2.0 al Consiglio d’amministrazione dell’Ersu – abbiamo messo fondi nella manutenzione straordinaria. Occorre utilizzarli subito per riparare i danni causati dalla pioggia nella casa dello studente di via Trentino, come nelle altre, così da evitare che si ripetano. La regione deve investire non solo su nuovi alloggi, come il campus, ma soprattutto nella manutenzione degli stabili già a disposizione degli studenti. Da anni non vengono stanziati fondi per fare questo, e le case si trovano in pessime condizioni. Questo è inammissibile.”
“Sappiamo che si sta provvedendo alla risistemazione degli infissi danneggiati dal temporale – aggiunge Carlo Sanna, coordinatore di Unica 2.0 – si tratta di avvenimenti che non possono più essere considerati emergenze, ma sono la conseguenza ricorrente di una condizione malsana delle strutture, la cui risoluzione non può essere emergenziale e dipendente dalla buona o cattiva gestione dell’ERSU. È quindi urgente un investimento strutturale per la manutenzione degli edifici, oltre che per l’ampliamento del numero di posti letto disponibili.”
Per l’associazione studentesca Unica2 2.0 urge una mobilitazione: “Sono circa 600 gli universitari residenti nelle varie strutture cagliaritane, il fatto che siano costretti ad alloggiare in queste condizioni non li permette di godere appieno del proprio diritto allo studio: vivere tra studio, lezioni, acqua che manca per giorni, giornate di vento o pioggia trascorse a combattere contro il maltempo che entra dentro le camere, è controproducente.”