La coppia di camerieri pestata in piazza Giovanni XXIII a dicembre, il 49enne Gianclaudio Esu che ha avuto la stessa “sorte” ieri tra Parco della Musica e T Hotel, più tutta un’altra serie di piccoli fatti (dal disturbo della quiete pubblica alle gare a chi beve o fa più giri con lo skate in piazza) fanno piombare nella paura anche il rione cagliaritano di San Benedetto, da sempre considerato uno dei “templi” della tranquillità del capoluogo sardo. Se nei rioni storici, purtroppo, residenti e commercianti sanno di dover fare i conti con orde di ragazzi e anche qualche adulto, sardo e straniero, che creano caos e confusione, sino a poco tempo fa era impensabile di avere paura di fare una passeggiata nel parco incastonato tra via Sant’Alenixedda e via dei Giudicati. Lì, a proposito, l’unico punto ristoro presente è chiuso da anni e l’amministrazione comunale, proprietaria dello stabile, ha sicuramente la colpa di non avere trovato un nuovo gestore, magari abbassando un po’ il canone d’affitto, che supera abbondantemente i quattromila euro al mese. Il Comune pensava di fare cassa grazie ai tanti frequentatori dell’area green, diminuiti però col tempo anche per colpa della presenza di gruppi di balordi e sbandati. E la situazione non è migliore nemmeno nell’ultimo tratto di via Dante, gallerie Ormus incluse: “La città è allo sbando non solo nei quartieri storici, mi chiedo come sia possibile trovare risorse per andare a multare i commercianti per i tavolini e non per mettere poliziotti di quartiere come nelle altre città”, afferma Mauro Trudu, ristoratore, titolare di Picanhito, “per presidiare i territori. Ci sono bande di ragazzini che agiscono indisturbati sapendo di restare impuniti. Fanno casino, si ubriacano, aggrediscono e poi giustamente i residenti si arrabbiano, sbagliando perchè se la prendono con noi ristoratori”.
Un discorso, almeno nella parte iniziale, quello fatto da Trudu, che riguarda principalmente il centro storico di Cagliari. Ma ora c’è paura e allarme rosso anche a San Benedetto e nella vicina Fonsarda: “L’uomo picchiato da tre balordi è un fatto molto preccupante. Manca un piano della sicurezza e ormai, purtroppo, vediamo fatti che avvengono all’ordine del giorno, tutti i giorni si sente parlare di aggressioni e atti vandalici. Spero che il nuovo sindaco si incontri con il prefetto per trovare soluzione”. Mauro Trudu, mettendosi le mani in tasca e tirando fuori i suoi soldi, aveva provato ad animare con tavolini e sedie una parte delle gallerie, ma alla fine sono rimaste un rifugio per sbandati: “Avevo cercato di fare qualcosa con i residenti dei condomini ma l’attuale amministrazione non ci ha mai ascoltato, come marziani hanno detto sempre che a Cagliari non c’è un allarme sicurezza, vivono in un altro mondo. Personalmente”, conclude il ristoratore, “non ho avuto ancora un calo della clientela. Ma, tra vandali e bulli che aggrediscono le persone, la gente non si sente più sicura quando esce di casa e c’è comunque paura la notte, dopo che chiudiamo il locale non c’è nessun presidio delle forze dell’ordine”.