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I prezzi ci sono, basta un buon smartphone e la pazienza di scorrere offerte varie dove tra metrature differenti anche i prezzi hanno l’effetto dell’elastico. Capire quanto vale, almeno per chi lo possiede, un locale sfitto in via dante non è roba da detective, ma è anche utile per capire quanta crisi ci sia, se anche 85 metri quadri nella lunghissima via interessata dai lavori di restyling del Comune restino vuoti nonostante la richiesta di mileottocento euro. Nella strada, negli ultimi mesi, hanno aperto appena due nuovi locali, e tutti dal marchio “vip”: uno è legato a un personaggio famoso abbastanza controverso, l’altro a una società funebre specializzata in franchising. Insomma, dell’identità cagliaritana, fatta salva l’oasi del food vicino a piazza Repubblica e pochi altri negozi, è rimasto ben poco. E non sembra, al momento, che ci sia grande voglia di scommettere su via Dante, commercialmente parlando. Tre metri quadri e un bagno restano vuoti a 950 euro al mese, a 1200 euro non attirano nemmeno gli optional di parcheggio interno e giardino, con locale annesso ampio quarantotto metri quadri e ampiamente ristrutturato, a poca distanza dal mercato di San Benedetto.
E nelle viuzze laterali la strage di negozi non si ferma, e ci passano anche locali food. Sono due, sicuri, i bar messi in vendita. Se accanto a te c’è il deserto, i fantasmi non hanno ancora preso l’abitudine di consumare caffè e cappuccini la mattina o uno spritz alle diciannove. E con le casse vuote non si va da nessuna parte. E le piste ciclabili con nuovi marciapiedi e mini isole green studiate dall’amministrazione comunale rischiano di essere una grande bellezza in un altrettanto vasto deserto.