Cagliari, via ai centri estivi per i bambini: “Prezzi alle stelle, escluse le famiglie in difficoltà”

A causa delle prescrizioni imposte per la prevenzione del contagio da Covid 19 i costi per la frequenza dei centri estivi hanno avuto quest’anno degli incrementi significativi. L’opposizione in consiglio comunale: “Il Comune aiuti le famiglie bisognose”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Dal 15 giugno sono partiti anche a Cagliari i centri estivi, come consentito dagli ultimi provvedimenti adottati dal governo.
A causa delle prescrizioni imposte per la prevenzione del contagio da Covid 19 (specialmente relative al rapporto bambini/operatori) i costi per la frequenza dei centri estivi hanno avuto quest’anno degli incrementi significativi: di conseguenza, la quasi totalità i bambini iscritti provengono da famiglie che disponevano di risorse adeguate a sostenerne i costi.
Il Comune di Cagliari beneficerà di quasi 350 mila euro messi a disposizione dal Ministero delle Politiche per la famiglia per interventi per il potenziamento dei centri estivi diurni, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa destinati alle attività di bambini e bambine di età compresa fra i 3 e i 14 anni, per i mesi da giugno a settembre 2020.
I consiglieri di minoranza dei gruppi Progressisti, Pd, Progetto comune e Sinistra per Cagliari hanno presentato un mozione con la quale chiedono di utilizzare i fondi messi a disposizione dal Governo per sostenere le famiglie che intendano iscrivere i propri figli ai centri estivi attraverso apposite convenzioni con gli organizzatori che prevedano una determinazione delle tariffe di accesso in base all’Isee e criteri di alternatività rispetto alla percezione del bonus baby sitter/centri estivi INPS. Chiedono inoltre di procedere in questo senso nel più breve tempo possibile, possibilmente entro l’inizio del mese di luglio 2020, in modo da consentire alle famiglie che non dispongono di adeguate risorse e che non possono beneficiare del bonus INPS di accedere alle strutture prescelte.
“La frequenza di questi centri riveste un’estrema importanza sociale, educativa e ricreativa per i minori – spiega la consigliera Giulia Andreozzi, prima firmataria – tanto più in un periodo come quello attuale, in cui i bambini sono stati privati della scuola e dei rapporti con i loro coetanei per quasi metà dell’anno scolastico. Ciò è ancora più vero per quei bambini che provengono da contesti familiari di disagio sociale e economico, paradossalmente esclusi dall’accesso al bonus INPS (che prevede che entrambi i genitori abbiano continuato a lavorare nel periodo dell’emergenza sanitaria) e quindi, di fatto, dalla possibilità di accedere ai campi estivi anticipando il costo della retta”.
“Tante famiglie che vorrebbero fruire di questi preziosi servizi non lo faranno a causa dei costi e di problemi economici, spesso generati dalla grave crisi derivante dalla misure anti Covid 19” aggiunge la consigliera Francesca Ghirra.
“Confidiamo nelle rassicurazioni ricevute dall’assessora all’Istruzione, Politiche giovanili e Pari opportunità Rita Dedola, ma chiediamo un maggiore impegno in termini di celerità e criteri per la distribuzione delle risorse, in modo da riuscire a dare opportunità a tutti in poche settimane. Nessuno deve essere lasciato indietro”.
Conclude la consigliera Rita Polo: “Il bisogno è di tante famiglie, di genitori che non hanno lavoro, o di chi ha difficoltà economiche e di varia natura, in particolare in questo tempo di ripartenza dopo il blocco totale per il Covid. È essenziale che il Comune, in tempi veloci, da subito, sia vicino e sostenga le famiglie della nostra città, dando opportunità sociali, educative e di istruzione per i loro figli, rafforzando i servizi e le misure che prevedano aiuti concreti”.


In questo articolo: