Cagliari, via agli scavi archeologici sul colle Sant’Elia e al tempio di Astarte

Tra Settembre e Ottobre 2020 via alla nuova campagna di indagini archeologiche sulla Sella del Diavolo


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Tra Settembre e Ottobre 2020 via alla nuova campagna di indagini archeologiche sulla Sella del Diavolo, e le associazioni ambientaliste dal ruolo cavità cagliaritane a Sardegna sotterranea ed Esplora Sardegna sono felicissime: “é una lieta notizia, una novità dopo anni di abbandono e silenzio”. 
La novità giunge dai banchi di palazzo Bacaredda, dal Comune dove è stata preannunciata, nella seduta pubblica di ieri sera, in risposta all’interrogazione presentata dai consiglieri comunali Marcello Polastri e Loredana Lai, agli assessori competenti del Comune di Cagliari. 
“Vanno riavviati gli scavi archeologici nel Tempio di Astarte, alla riscoperta dello stesso che offrirebbe un indotto pazzesco alla città” parola di Marcello Polastri che vede “in un sito come quello archeologico della Sella del Diavolo, una risorsa che non può attendere oltre: è necessario – prosegue Polastri – riprendere gli scavi mirati per nuove scoperte e infine valorizzare il colle e le cisterne sotterranee, creando percorsi archeo-culturali con passerelle e cartelli esplicativi”. Per il consigliere comunale, che è anche guida ambientale esperta del territorio isolano, “altre città al Mondo avrebbero già fatto di questo luogo un vessillo identitario, un posto da visitare per chiunque arrivi a Cagliari. E allora perché non agiamo? Il Comune prenda le redini….”. 
La risposta dell’assessore Paola Piroddi: “abbiamo intrapreso le interlocuzioni con la Facoltà di archeologia ed è necessario il riavvio di un cantiere con l’Università di Cagliari”.
Poi la specifica dell‘Assessora ai lavori pubblici Gabriella Deidda: “Da settembre o al massimo Ottobre il Comune farà la sua parte facendo appunto riaprire sul colle il cantiere archeologico, per i nuovi scavi scientifici”. 
“È una bella notizia – hanno commentato i consiglieri comunali Loredana Lai e Marcello Polastri – perché finalmente nel colle riprenderanno gli scavi, e presto ci dedicheremo ad un percorso che dalla zona di viale Calamosca e della ex batteria antinave Prunas potrebbe consentire ai più di salire sul colle, grazie a cartelli esplicativi, passerelle, anche illuminazione: pensiamo ad un percorso che  però andrebbe presidiato a prova di vandalo”.
 “Uno scavo archeologico così come il cantiere sul colle è come una ferita che si infetta laddove lasciata aperta, ma non ultimata” conclude Polastri. “Da qui l’idea di disinfettarla questa ferita, da illuminare, da far  conoscere ai più raccordando la zona del Tempio di Astarte, dopo le indagini da riavviare, don una passerella alle monumentali cisterne sotterranee, torri costiere, resto della Chiesetta di Sant’Elia.
 Ora le idee sono state recepite dal Comune. Spetta agli uffici dar gambe ai progetti” concludono Polastri e Lai. 


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