Cagliari, tutti in corteo contro la “buona scuola” targata Renzi

Insegnanti e genitori in corteo a Cagliari: no secco alla riforma della scuola. Le voci della protesta


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Un no corale alla riforma scolastica del governo Renzi

Presidio in via Roma organizzato dai sindacati CGL, CSL, UIL e insegnanti, a cui si sono uniti anche i genitori degli alunni, tutti per la riforma che non piace.
A far valere il collettivo dissenso, Tiziana Sanna segretaria CGL Sardegna, che ha detto: “Potrebbe essere condivisibile sotto certi punti, ma ci sono tantissimi altri inaccettabili, distrugge la parte democratica e partecipativa della scuola riducendola ad un’azienda. I precari vengono utilizzati come scudi umani, sia docenti che personale ATA. Più di mille precari verranno assunti con modalità ulteriori a quelle a cui si sono già sottoposti, ma molti altri vengono lasciati fuori. La riforma introduce il 5×1000 che permetterebbe di finanziare ogni singola scuola, ma se siamo alla fame chi andrebbe a finanziare una scuola sarda? Inoltre con la centralizzazione del potere dei presidi si va ad accrescere ancora di più il loro potere, alimentando un sistema molto simile a quello dei baroni, e ancora contratti non rinnovati, stipendi più bassi d’Europa, stage da sfruttamento”.

La buona scuola propinata da Renzi sarebbe “una scuola alla buona” sostiene Giuseppe Corrias UIL.  
“Chiediamo di essere ascoltati per capire le esigenze della scuola” e denuncia “Si pensi che per la riduzione del personale ATA alcune scuole della provincia di Cagliari non hanno potuto aprire il sabato perchè mancava il dirigente scolastico”.
Anche Marinella Pau per CSL scuola, appoggia la stessa linea di pensiero dei colleghi, ha ribattuto“Una riforma troppo frettolosa, che mette a repentaglio il sistema di assunzioni e graduatorie, evidenziando e rimarcando la mancanza di risorse umane e finanziarie all’interno dell’istituzione scolastica”.
La riforma infine non si occupa della dispersione scolastica, la Sardegna ha tassi altissimi di abbandono. A questo proposito Stefano Mazella, professore di Fisica ha detto: “Vale più uno studente in classe o un nove in latino? Non è possibile adottare un sistema di valutazione uniforme in certe realtà a noi vicine, le scuole di S.Elia, Is Mirrionis, Mulinu Becciu e tante altre realtà scolastiche a noi vicine che presentano ognuna notevoli difficoltà”.

 


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