Cagliari turistica, porta chiusa della città ai baby atleti del Coni

La denuncia di Cristiana Spinetti su Cagliari Online: i ragazzi arrivati in città per il trofeo Coni lasciati prima senz’acqua, poi senza neanche un tour per visitare Cagliari e il Poetto. Con una colletta portati in taxi alla prima fermata. Ma è questa la Cagliari che vorrebbe diventare capitale dello sport?


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di Cristiana Spinetti

Il 24 scorso ho parlato con dei meravigliosi ragazzi e il loro allenatore della gara che hanno vinto al Coni Kinder+ Sport e della loro esperienza a Cagliari. Mi hanno raccontato un’odissea di viaggio, dal giorno di partenza dalle Alpi a Genova. Nave per Porto Torres e poi Cagliari.
Arrivati stanchi nel residence assegnato, hanno aspettato diverse ore la consegna delle stanze. Portati di fretta alla cerimonia hanno atteso ancora grazie al ritardo di Malagò, senza che venisse fornita neanche dell’acqua. La sera non hanno potuto visitare la città perchè non tutti avevano i soldi per i mezzi pubblici e nemmeno le informazioni o una mappa per muoversi. Gli hanno dato da mangiare pane e salame per diverse volte (magari non esattamente corretto per  la dieta di ragazzini e sportivi). Hanno avuto solo all’ultimo momento orari e indicazioni logistici e dei trasferimenti non potendo pianificare nessuno spostamento alternativo.

Hanno vinto ma nessuno della stampa li ha intervistati, nessuno li ha festeggiati, una medaglia e via senza troppi convenevoli. Avevano portato il costume perchè sognavano un bagno nel nostro mare e si aspettavano che qualcuno li portasse o organizzasse una visita della città. Finchè l’allenatore si è quotato e ha raccolto i pochi euro che alcuni dei ragazzi avevano disponili per prendere un taxi fino alla prima fermata, dove li ho incontrati. Il loro racconto da prova di come si parla di volani, di traini, di promozioni turistici e poi chi ha modo di arrivare qui in maniera oltrettuto rocambolesca per questi eventi, difficilmente può fare il turista. Sembrerebbe quindi che l’evento abbia fallito turisticamente e in parte anche sportivamente parlando. Possibile che non ci fosse una proposta e un’assistenza per escursioni e visite guidate? Perchè non sono state coinvolte le associazioni e gli operatori del settore? Quei pochi genitori al seguito hanno fatto fai da te ma tutti gli altri? Perchè non sono state coinvolte le scuole? Come per Monumenti Aperti, scolari e studenti avrebbero potuto approcciare agli sport (molti sconosciuti o di difficile accesso) e accompagnare i partecipanti facendo conoscere il nostro patrimonio. Non mi capacito di come non sia stato possibile fornire un pasto adeguato e magari identitario. Di sicuro un pacchetto di snack guttiau sarebbe stato più sano e gradito. Raggi ringraziando, le Olimpiadi sono archiviate ma sono seriamente preoccupata per la candidatura di Cagliari città europea dello sport 2017.

Sul sito della Regione viene promosso l’evento con una dichiarazione dell’Assessore Firinu che sottolinea bene cosa a parole sarebbe dovuto essere ma nei fatti non è stato anche questa piccola olimpiade giovanile: “Per il capoluogo -ha proseguito Firino – e per tutta la Sardegna, ospitare un evento di questa portata avrebbe notevoli ricadute positive in termini di turismo, di immagine dell’isola nel resto del mondo e di promozione del territorio ad ogni livello: culturale, sportivo e sulle strutture ricettive e turistiche. Oltre alla notevole visibilità che ne deriverebbe per i nostri atleti e per le società sportive. Lo sport è un veicolo di valori forti, indispensabili per i più giovani, e fra quelli promossi dall’Aces Europe, lo spirito e il sentimento di collettività, la correttezza e il rispetto, il miglioramento della salute, ritengo siano i principi che stanno alla base delle nostre politiche regionali sullo sport”.” Qualcuno può rispondermi e dimostrarmi che si finirà di sprecare chiacchere e si faranno finalmente dei fatti?


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