Cagliari, tunnel sotto Castello da 40 milioni: “Previsti mille e duecento passeggeri l’ora”

Truzzu punta sulla funicolare sotterranea di collegamento tra piazza Yenne e il mercato di San Benedetto. L’assessore Mereu: “Svolta epocale per la mobilità cittadina”. Marcello: “Meglio spendere quei soldi per bus elettrici e per raggiungere Pula, Sestu e Maracalagonis”. Ecco il progetto


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Quaranta milioni per 1 chilometro. Per una funicolare sotterranea di collegamento tra la zona della movida di Stampace e Marina con quella dello shopping e del mercato di San Benedetto. Secondo i documenti del Comune il progetto parla di mille e 200 passeggeri l’ora che si muoverebbero tra via Cocco Ortu e il largo Carlo Felice a 25 metri di profondità.

Il progetto è descritto e dettagliato nel documento unico di programmazione appena approvato dalla giunta Truzzu. L’obiettivo, già studiato nel 1928, negli anni ’40 del secolo scorso e poi nel pum (piano urbano della mobilità del 2009) è quello di superare la barriera costituita dalla rocca di Castello che ostacola l’asse nord-sud della città.

Da sempre la città ha l’esigenza di collegare efficacemente il quartiere di San Benedetto, il cui cuore commerciale è il mercato, con il nodo di piazza Yenne/largo Carlo Felice punto di convergenza dei quartieri della Marina, di Stampace e di Castello. L’onere di garantire tale collegamento è stato storicamente affidato a percorsi basati prevalentemente sulla direttrice via Garibaldi-via Manno da una parte e su via Roma dall’altra. Vie di grande pregio architettonico e anche commerciale, che negli ultimi anni sono state pedonalizzate o comunque riviste in base a progetti che puntavano a ridurre l’impatto del traffico motorizzato, in un’ottica di miglioramento della qualità dell’ambiente.

E ora Truzzu pensa di risolvere il problema col tunnel. l progetto si pone l’obiettivo di realizzare un sistema funicolare sotterraneo, in galleria per un percorso di circa 1 km, “a elevata capacità d’offerta, tipica dei trasporti rapidi di massa. La stima effettuata prevede prudenzialmente circa 1.200 passeggeri/ora per senso di marcia, verosimilmente incrementabili nel tempo”, si legge nelle carte del Comune. Il sistema di trazione, completamente automatizzato, è di tipo a fune, con veicoli “vai e vieni” che utilizzano un binario unico e si incontrano in corrispondenza della stazione di Castello. Le tecnologie adottate saranno di ultima generazione, in linea con le più recenti realizzazioni in ambito europeo. Sono previste complessivamente tre stazioni: San Benedetto, Castello (piazza Mundula) e Piazza Yenne/Largo Carlo Felice, realizzate a una quota variabile compresa tra 15 e 25 m sotto il livello stradale e collegate alla superficie con un sistema di ascensori, progettati per garantire la piena accessibilità, anche alle persone con disabilità.

Le stazioni saranno di dimensioni molto contenute ( circa un quarto di quelle necessarie per una stazione di metropolitana), mentre il costo stimato dallo studio di fattibilità tecnico ed economico è di circa 40 milioni di euro (risorse reperibili nell’ambito di Fondi comunitari o nazionali). I costi operativi di gestione stimati sono di circa 600 mila euro all’anno, e il rapporto tra i ricavi da tariffazione e i costi operativi risulta “decisamente superiore rispetto agli standard di un normale servizio di trasporto pubblico locale”, sempre secondo il Comune.

I tre cantieri delle stazioni non determineranno interruzioni stradali totali e causeranno “minimi disagi per la circolazione durante i lavori”. Il progetto è stato analizzato anche dal un punto di vista archeologico. Secondo una prima analisi non sono state evidenziati ostacoli alla realizzazione dell’intervento. Esiste la possibilità che nel cantiere dell’area di piazza Yenne possa saltar fuori qualche reperto. In tal caso è prevista la musealizzazione dei ritrovamenti nella stazione.

“Potrebbe dare una svolta epocale alla città di Cagliari sulla mobilità”, dichiara Alessio Mereu, assessore al Traffico, “ormai la tendenza è quella di ridurre il traffico privato soprattutto nel centro storico  per abbattere l’inquinamento. E il tunnel va proprio in questa direzione. Raggiungere San benedetto da piazza Yenne e viceversa contribuirebbe a snellire il traffico e a decongestionare strade come via Dante e via Sonnino”.

Contraria l’opposizione. “Come idea potrebbe anche andar bene. Ma sul piano pratico penso sia irrealizzabile”,  commenta Fabrizio Marcello, capogruppo Pd, “perché per  un‘opera serve un decennio, per un tunnel in una zona a rischio idrogeologico non ne parliamo. Meglio  impiegare i fondi per fare una rete elettrica di bus in grado di servire tutti i comuni dell’area vasta compresi Pula, Sestu e Maracalagonis”.


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