Cagliari stremata, o quasi, per il traffico nel caos, dalla mattina alla sera, con un piccolo allenamento solo nei weekend, quando tanti uffici sono chiusi. In città entrano ancora 180mila auto al giorno: “Troppe, la gente viene con la macchina e non con i mezzi pubblici perché la sosta costa poco. Bisogna aumentare il costo dei parcheggi”. Ricetta di Mauro Coni, ex assessore alla Viabilità di Cagliari, il realizzatore delle prime vere zone pedonali e a traffico limitato nel centro storico, oltre alle piste ciclabili. Snocciola dati che non sono molto differenti da quando era lui a guidare il settore più complesso dell’amministrazione, e storce il naso: da via Roma all’Asse Mediano, passando per viale Marconi, “troppe situazioni difficili da affrontare, e anche i lavori hanno una conseguenza sul traffico. I tanti incidenti mortali portano lutti e diseconomie, bisogna intervenire”. La Giunta Truzzu, a paragone, ha fatto molto meno di quando c’era Coni, basta farsi un giro in città, dalle principali arterie sino alle stradine periferiche.
“Apprezzo gli attraversamenti rialzati messi, ma non bastano. Ci sono lungaggini burocratiche che tengono fermi gli interventi, penso alla 554, c’è io progetto dal 2008 ma ancora oggi nessun cantiere”. Ma gli occhi restano puntati principalmente su Cagliari: “Non si può passare un’ora in auto sull’Asse Mediano, è uno spreco di carburante e tempo, sia per chi deve lavorare che per chi ha ore libere”, osserva Coni. E, sulle piste ciclabili, non risparmia qualche velata critica: “Eventuali modifiche le decidono i tecnici comunali ma si può fare sempre di meglio. Cagliari è stata progettata, negli anni sessanta, settanta e ottanta, solo per le macchine. Va trovato il coraggio di introdurre una mobilità che dia la stessa dignità a tutti i mezzi di trasporto”. E uno dei pochi progetti che trovano d’accordo Mauro Coni non è stato imbastito dal Comune, ma dall’archistar Stefano Boeri, la nuova via Roma: “Carreggiate più strette in una strada con troppi incidenti e attraversamenti pedonali più corti. Così ci sarà maggiore sicurezza”. Quella che manca in tantissimi altri punti di Cagliari.