Cagliari, tensione in viale Sant’Ignazio: immigrato molesta 3 studentesse

Un africano, visibilmente alterato per abuso di alcol o sotto effetto di sostanze stupefacenti, ha aggredito 3 giovani che dalla paura si sono barricate nell’aula Arcari della facoltà di Giurisprudenza. L’uomo è stato messo in fuga dal servizio di sicurezza dell’Università.


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Tensione in viale Sant’Ignazio. Un immigrato africano, probabilmente ubriaco, ha molestato 3 studentesse che si sono rifugiate dentro un’aula della facoltà di Giurisprudenza. L’uomo è stato poi allontanato dal servizio di sicurezza dell’Università. L’episodio ieri sera intorno alle 18. C. S. si trovava assieme ad altre due colleghe nell’aula Arcari della facoltà di Giurisprudenza in viale Sant’Ignazio, in anticipo sull’orario di lezione, quanto nota un uomo che si avvicina al gruppo. Un giovane africano, visibilmente alterato per abuso di alcol o sotto effetto di sostanze stupefacenti, che ha chiesto alle ragazze notizie su “un asciugamano rosso”. Le giovani hanno risposto con garbo alla domanda curiosa, ma col passare dei minuti le richieste si sono fatte più insistenti e l’uomo ha iniziato ad agitarsi e ad andare in escandescenza. “Ci siamo così chiuse in aula spaventatissime”, dichiara la studentessa, “mentre lui cercava di forzare la porta. Abbiamo dovuto chiamare i carabinieri. Poi per fortuna, su sollecitazione di altri colleghi arrivati per la lezione, la guardia dell’Università lo ha allontanato”.

Ed è sempre difficile la convivenza tra le facoltà e la Caritas. Questo a causa di una minoranza di persone aggressive che frequentano il centro sociale e che spesso sono protagonisti di episodi spiacevoli ai danni di studenti e studentesse. La scarsa illuminazione di viale Sant’Ignazio, sia nel tratto di via Nicolodi che conduce alla fermata dell’autobus viale Buoncammino, sia in quello che porta a via Don Bosco e alla fermata di viale Merello, aggiunge ulteriori rischi per l’incolumità dei giovani universitari che ora lanciano un appello alle istituzioni per avere più sicurezza.


In questo articolo: