È un tratto di strada molto breve, se paragonato alla lunga via Roma o alle lunghissime viale Trieste e viale Sant’Avendrace. Eppure, in via Dante a Cagliari, dallo svincolo con via Cervi sino a quello con via Alghero è possibile trovare, in un colpo solo, tutto il caos dei cantieri infiniti iniziati dal Comune guidato da Truzzu negli ultimi mesi. Il tratto più vicino a via Tuveri è quasi riqualificato, sul lato opposto spiccano ancora metri e metri di recinzione arancione a protezione di aiuole, spesso e volentieri, con dentro solo terra. E i tavolini dei locali che reggono (nell’ultimo mese ha tirato le cuoia anche un altro bar, preso in gestione da meno di un anno) continuano a trovare spazio non davanti agli ingressi di pizzerie o paninoteche ma, bensì, accanto, e praticamente sul ciglio del marciapiede. Altre aree, al momento, non ce ne sono, e anche se a breve gli operai dovessero liberare le aiuole e arrivare qualche comunicazione nuova sul suolo pubblico dal Comune, la musica non cambierebbe: per un ristoratore anche un solo giorno con pochi clienti è un dramma. Un esempio? Due venerdì fa, cielo limpido e libero da nuvole, poco dopo le 21:30: “Via Dante deserta, la devastazione dei lavori sta diventando pesante e intollerabile”, così una ristoratrice che, al pari degli altri suoi colleghi, si è trovata a dover pagare la concessione per il suolo pubblico. Insomma, c’è solo da sperare nel maltempo per riempire i tavoli interni, sempre se c’è un minimo di passaggio.
E, a proposito di passaggio, compie diciotto mesi il cantiere per la metro in piazza Repubblica. Erano i primi di marzo del 2022 quando era stato appiccicato un cartello che avvisava tutti i viaggiatori che il capolinea non era più lì ma dopo il largo Gennari. I lavori procedono, e ci mancherebbe altro, ma è sicuro che operai, martelli pneumatici e ruspe rimarranno a tenere compagnia ai negozianti del primo tratto di via Tuveri e a quelli degli altri angoli della piazza sino a dopo Natale. Dall’Arst non è arrivata nessuna nuova comunicazione ufficiale e sicura, l’ultima dava per “auspicabile” il ritorno in servizio dei convogli a gennaio 2024, dopo l’Epifania.