Cagliari, via lo striscione su Regeni dal Municipio: Mentana contro Truzzu

“Così anche la memoria viene progressivamente soffocata”. È il commento del noto giornalista alla notizia dello rimozione dello striscione di Amnesty International che chiede la verità sulla morte del giovane ricercatore italiano. Il direttore di Tg 7 contro il sindaco cagliaritano che ha commentato la vicenda con la frase “il Municipio non è lo stadio”.


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Così anche la memoria viene progressivamente soffocata”. È il commento del noto giornalista Enrico Mentana alla notizia dello rimozione dello striscione di Amnesty International dal Municipio di Cagliari. Il quotidiano on line del direttore di Tg 7 ha attaccato il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, che rispondendo privatamente alla consigliera Ghirra ha dichiarato che “Il municipio non è lo stadio”.

Lo striscione, affisso in un balcone di palazzo Bacaredda in una finestra che si affaccia sul largo Carlo Felice nel 2016, chiedeva “la verità” sulla morte di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano morto (probabilmente dopo una serie di torture) in Egitto in circostanze mai chiarite del tutto dal governo egiziano. Due giorni fa il caso della rimozione dello striscione è stato sollevato dal gruppo cagliaritano dell’associazione che si batte per il rispetto dei diritti umani nel mondo. La vicenda ha quindi scatenato il dibattito nel mondo politico cagliaritano. Francesca Ghirra, consigliera comunale del gruppo dei Progressisti, su facebook ha scritto: “Ho sperato che la rimozione fosse stata concordata con Amnesty International Cagliari 128, per sostituire lo striscione usurato dal tempo con uno nuovo, ma quando ho verificato che la responsabile non ne sapeva niente ho contattato il Sindaco, che mi ha appena risposto.

In effetti si, ha chiesto di rimuoverlo perché stava cadendo, ma purtroppo”, ha sottolineato attaccando il primo cittadino, “ha poi aggiunto che il Municipio non è lo stadio, pur avendo grande attenzione per la vicenda Regeni.

Chiederemo in aula le ragioni di questa scelta e continueremo a batterci per ottenere verità e giustizia”. E oggi anche Open il quotidiano di Mentana si è occupato della vicenda diventata ormai un caso nazionale.


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