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Sono 89 i lavoratori del Brotzu rischiano di andare a casa. Il 31 maggio dopo tre anni e mezzo di lavoro queste persone saranno licenziate. Il caso è stato discusso oggi in consiglio comunale.
Una nota del servizio acquisti e servizi del Brotzu, indirizzata all’associazione temporanea di imprese cooperative sociali, Portales, Limba, Mega, Ali service, Blue service, Nuova Era, Cedis, Prima 2000, Tea Treuropa ha comunicato la scadenza del contratto per il 31 maggio.
Le cooperative stanno attivando le procedure di licenziamento, in quanto l’azienda ha proceduto ed aggiudicato ad aprile con gara vinta dalle agenzie Tempor e Dedalo i servizi. “L’ente ha ritenuto ricorrere alla gara”, ha attaccato in aula Fabrizio Marcello, consigliere comunale Pd, “escludendo di fatto ogni tipo di tutela in capo ai lavoratori fino ad oggi occupati, non prevedendo alcuna clausola sociale che possa prevedere il riassorbimento del personale: ingegneri, laureati economia, infermiere, amministrativi.
La protesta è bipartisan. “L’assessore alla sanità è il nostro più grande alleato vista l’inadeguatezza del suo operato”, spiega Stefano Schirru, capogruppo Fi in consiglio comunale, “il sindaco intervenga con assoluta urgenza affinché apra una trattativa con sindacati e assessore per queste 89 persone. Ricordo che il Brotzu è una delle 8 eccellenze d’Italia, che questi lavoratori hanno anche maturato la professionalità necessaria e perdere il posto di lavori significa poi gravare sulle casse del Comune”.
“In tre anni e mezzo hanno maturato un lavoro importante”, conclude Marcello, “l’unica voce autorevole in Sardegna è quella del sindaco speriamo che lui intervenga lui con la direzione del Brotzu e con l’assessorato alla Sanità”.