Cagliari, Spritz d’oro nei locali. Ma i dipendenti vengono tutelati?

Il caso del Peek a Boo fa esplodere il dibattito: quanti giovani cagliaritani vengono sfruttati, non pagati o pagati in nero nei locali cagliaritani? Raccontateci le vostre storie 


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Spiegateci una cosa: come è possibile che paghiamo sei euro per uno Spritz, magari 15 euro per un pranzetto trendy, e poi si scopre che i dioendenti non vengono neppure pagati? Il caso del Peek a Boo, il locale trendy sotto il mercato di San Benedetto, potrebbe non essere un caso isolato. E non solo perchè la stessa società gestiva un altro locale in piazza San Sepolcro (la famosa piazza al centro delle polemiche con le mamme sui tavolini alla Marina) e un altro a Pula, Sa Lolla. Sarà ora l’ispettorato del Lavoro a chiarire se ci siano state davvero irregolarità, come hanno denunciato i ragazzi che lavoravano in quei locali. Che si sono dimessi in massa, rinunciando al posto di lavoro.

Aprendo però uno scenario, quello che porterà le forze dell’ordine a indagare sul fenomeno sommerso del lavoro abusivo nei locali cagliaritani. Quanti camerieri vengono assunti e pagati in nero, a volte con molto ritardo? Quanti ragazzi vengono beffati con l’illusione di un posto, magari per una sola stagione? Casteddu Online vuole fare la sua parte perchè è un giornale libero, che dà voce alla gente, in questo caso ai tanti giovani che vorrebbero semplicemente che fossero garantiti i loro diritti, tenendoseli stretti. Se avete storie da raccontare, che contribuiscano a filtrare nel sommerso del lavoro in nero, scrivetecele a [email protected] o su Whatsapp al 3420428755. 


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