In una stazione di piazza Matteotti senza negozi e servizi (a parte i bagni a pagamento e una piccola cappella per pregare) riapre dopo 16 mesi il bar di proprietà delle Ferrovie dello Stato. A riaprirlo è la stessa famiglia che, a settembre 2022, aveva deciso di chiuderlo dopo la morte di Salvatore Melis, storico barista deceduto all’età di settantasei anni. A confermarlo a Casteddu Online è uno degli eredi Melis, Christian: “Siamo aperti ogni giorno dalle 5 alle ventidue”. Nello scontrino è possibile scoprire, sotto il nome, Viva Cafè, la società a responsabilità limitata che ha preso in gestione le mura: Settembre 46. Basta una semplice ricerca online per capire che si tratta di una realtà, da codice Ateco, che si occupa di somministrazione e ristorazione, con sede in via De Magistris 8. L’accordo, dopo mesi di trattative e lavori, è stato quindi trovato, tra privati e Ferrovie: e dentro la caffetteria non è rimasto nulla, nemmeno uno spillo, dei vecchi arredi. Lo spazio dei tabacchi è lo stesso, c’è tutta un’area interna con tavolini e sedie e poi il bancone del bar con le vetrine piene di paste, pizzette, tramezzini e panini.
Un servizio sicuramente utile per le migliaia di passeggeri che, ogni giorno, devono prendere un treno o scendere da un convoglio appena arrivato a Cagliari. Il tutto mentre va avanti la battaglia di una decina di ex dipendenti della vecchia gestione, impegnati tra sindacato e avvocati ad avere almeno il Tfr. Una vicenda squisitamente giudiziaria che vedrà la fine solo dopo le udienze. Intanto, scontrino alla mano, ecco alcuni prezzi della nuova caffetteria della stazione: un caffè, anche macchiato, costa un euro e venti centesimi, una bottiglietta d’acqua da mezzo litro, naturale o frizzante non fa differenza, un euro e cinquanta.