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Ci sono stati gli anni duri del Covid e quello, per metà orribile, del 2022, quando c’erano ancora gli strascichi di un virus che, oggi, precauzioni a parte, fa decisamente meno paura. Il cenone del 31 dicembre 2023 vede, nei ristoranti del centro storico di Cagliari, un inaspettato boom di prenotazioni. Menù a meno di ottanta euro impossibili da trovare, più facile scucire un centone a testa per mangiare spaghetti ai frutti di mare dopo una carrellata di antipasti, porcetto e astice con pomodoro e cipolla rossa di Tropea, vini e dolci vari. Eppure, proprio nell’anno in cui il cantiere di via Roma ha sfiancato i ristoratori e portato il Comune a organizzare il concertone alla Fiera, ecco la sorpresa: già “sold out” quasi tutti i ristoranti. Raffaele Mameli non ha più una sedia libera nella sua Osteria Tabarchina: “E quest’anno ero già a buon punto dai primi di dicembre, tanto che anche oggi sto girando qualche cliente che ha prenotato troppo tardi ai miei colleghi che hanno ancora qualche posto libero. Penso che qualcuno abbia prenotato anche perché non ci sarà la folla degli altri anni”. Novanta euro a cranio per mangiare piatti dove il protagonista è soprattutto il tonno, rigorosamente di Carloforte.
Luigi Dedoni è il patron di quattro ristoranti, gestiti da lui e dai figli: “Tutti al completo tranne il mio, Pani e Binu, dove c’è ancora un tavolo libero. Almeno in questi giorni lavoriamo a pieno carico, c’è anche qualche turista francese e ciò non può che farci piacere. Da me si spendono ottanta euro a testa, menù tipicamente sardo tra carne e pesce, così come negli altri nostri locali”. La speranza è che il boom di prenotazioni per San Silvestro sia un buon auspicio anche per il 2024.