Cagliari, scatta la lotta agli sprechi dell’acqua: Ats in prima linea

Una circolare dell’Azienda Tutela Salute Sardegna per sensibilizzare dirigenti, responsabili di strutture pubbliche, ospedali, presidi sanitari, enti comunali e regionali ad un maggior controllo su impianti idrici interni e sprechi. Per Alessandro Sorgia, consigliere comunale del Gruppo Misto di Cagliari: “Il problema è sempre a monte, bacini e dighe sotto-collaudate, anche il sindaco Zedda dovrebbe alzare la voce in Regione”


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Crisi idrica nell’Isola e la presa di posizione del presidente della Regione, Pigliaru, (sulla richiesta dello stato di emergenza) mette in “allarme” l’Azienda Tutela Salute (la Asl per intenderci) che nero su bianco invierà lunedì mattina una sorta di circolare per chiedere tutta una serie provvedimenti a catena di manutenzioni e su impianti e perdite ai vari enti e organismi pubblici, acquedotti, consorzi industriali, Asl, con cui si chiede la massima collaborazione per evitare situazioni di sprechi: “Da lunedì mattina – sottolinea il consigliere comunale del Gruppo Misto, Alessandro Sorgia – sui tavoli degli uffici pubblici e ospedali di Cagliari e Area vasta, si chiederà in buona sostanza maggiore attenzione da parte dei vari dirigenti e responsabili che presiedono uffici pubblici, ospedali e a tutti i dipartimenti e distretti Sanitari. L’obiettivo sarà quello di responsabilizzare utenti-fruitori all’uso dell’acqua e alla manutenzione degli impianti per evitare perdite e consumi inutili. E’ paradossale – scrive Sorgia – che dopo un inverno così piovoso, che ancora un po’ si chiedeva lo stato di calamità naturale per l’alluvione, il Presidente della Regione Sardegna Pigliaru abbia chiesto in questi giorni al governo centrale, lo stato di emergenza per siccità. Ma dove è andata a finire tutta l’acqua caduta a Cagliari e dintorni? Se quando piove tanto non ne abbiamo a sufficienza, chissà a quale disastro avremmo dovuto assistere se non avesse piovuto abbastanza. La verità – aggiunge l’esponente di palazzo Bacaredda – è che i nostri bacini non tengono l’acqua piovana e le dighe sono sotto-collaudate, allora che si attivi chi di dovere perché il Buon Dio più di tanto non può mandare. Anche il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, nonché sindaco della città metropolitana, in rappresentanza di ben 17 comuni dell’area vasta, deve alzare la voce nei confronti di una Regione, peraltro assente su più fronti”.


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