Cagliari, Sant’Avendrace senz’acqua da un mese: residenti in rivolta a Radio Casteddu

Sant’Avendrace, senza acqua da un mese e mezzo a causa dei lavori alla condotta idrica. Roberta, residente del luogo, a Radio CASTEDDU spiega: “Mi alzo alle 3 del mattino per lavare i piatti perché solo a quell’ora c’è un filo di acqua”


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Sant’Avendrace, senza acqua da un mese e mezzo a causa dei lavori alla condotta idrica.
Roberta, residente del luogo, a Radio CASTEDDU spiega: “Mi alzo alle 3 del mattino per lavare i piatti perché solo a quell’ora c’è un filo di acqua”. Un disagio non indifferente per i cittadini che abitano ai piani alti dei palazzi dove, per la poca pressione, non arriva il bene primario. “I lavori sono iniziati il primo febbraio e, come indicato nel cartello del cantiere, dovevano finire entro il 28 di febbraio. Ai piani alti non arrivava l’acqua, per la prima settimana avevo il serbatoio però poi è finito e da allora viviamo una situazione incredibile perché non abbiamo la possibilità di fare niente senza acqua: igiene personale, igiene della casa, in questo periodo di pandemia poi è ancora più tragica, non si può usare la lavastoviglie e nemmeno la lavatrice. Infatti stiamo portando la roba in lavanderia e ho tante piante che si stanno seccando in veranda”. Tante le chiamate effettuate dalla cittadina al call center di Abbanoa e “poco risolutive” le risposte ricevute. “Oltretutto quando ho chiesto se l’acqua poteva essere portata con l’autobotte, mi hanno detto che non potevano arrivare ai piani alti. Noi siamo al sesto piano, vado a fare la doccia da mia sorella, i piatti li lavo alle 3 del mattino, perché, non usando gli altri l’acqua, c’è un filo che esce dal rubinetto. Ieri ho chiamato per l’ennesima volta e hanno detto che i lavori non solo ultimati, stanno sostituendo la condotta. Mi hanno richiamato poco dopo, informandomi che devono eseguire un raccordo con via Tirso e, probabilmente, dovremmo riavere l’acqua a breve. Siamo 16 famiglie solo nel mio palazzo ad avere problemi e credo che anche negli altri stabili ci sia la stessa problematica. Ormai siamo allo stremo”.
Risentite qui l’intervista di Paolo Rapeanu e Gigi Garau
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