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“Rischia la fine del vecchio ospedale Marino”. In Regione il caso del San Giovanni di Dio. Con una mozione presentata da nove consiglieri regionali di maggioranza (primo firmatario Francesco Agus, Progressisti sardi) si chiede alla Regione di accontentare i residenti di Stampace e lasciare un presidio sanitario fisso nella struttura di via Ospedale. Il San Giovanni di Dio di Cagliari, gioiello architettonico progettato dal Cima nel centro storico, è l’unico presidio sanitario del centro di Cagliari, ma nell’ambito della riforma ospedaliera non ha ancora una funzione definita. Questo in barba al notevole afflusso quotidiano di persone che si recano nella zona per usufruire dei numerosi servizi e attività commerciali insediate e dei flussi turistici in crescita proprio nel centro storico. E questo preoccupa anche i residenti del rione Stampace che temono lo smantellamento di tutti i servizi sanitari dell’ospedale.
Un documento sottoscritto con mille e 500 firme, ha chiesto al sindaco di Cagliari di farsi sentire in Regione. Nella petizione i cittadini hanno proposto di mantenere attivi presso l’ospedale i due reparti di dermatologia e oculistica rimasti nel nosocomio e di trasferire presso i locali del San Giovanni di Dio il servizio ambulatoriale ATS di viale Trieste (in procinto di essere trasferito in quanto operante in struttura non a norma) e di attivare un servizio di almeno h 12 di guardia medica per il primo soccorso. I consiglieri sposano la proposta.
Il Comune, che intende riqualificare il centro anche con le pedonalizzazioni e il miglioramento del decoro urbano sta cercando con Regione e Università di studiare una visione generale di tutta l’area che preveda anche la definizione della destinazione d’uso di spazi e immobili attualmente inutilizzati, o con funzioni da ridefinire, come nel caso dell’Ospedale di San Giovanni di Dio.
L’obiettivo è quello di scongiurare il “ripetersi, questa volta nel centro della città, di un nuovo caso “ex Ospedale marino di Cagliari”, è necessario stabilire quanto prima il futuro dell’Ospedale di San Giovanni di Dio evitando che la struttura (risalente a metà del XIX secolo) possa nel tempo decadere e divenire un rudere su cui, in futuro, dover dibattere solo per deciderne la demolizione”.