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Giovanna Costantino, dopo poco più di un anno, lascia la guida della prefettura di Cagliari. Dodici mesi e qualche giorno di attività in una città “sicura”, così la definisce la prefetta. L’ultimo atto firmato è quello del “patto per la sicurezza” con Regione, Forze dell’ordine, Anci e i sindaci di otto comuni sardi: “Non partiamo dall’anno zero, l’obbiettivo che vogliamo raggiungere è che la Città metropolitana e la provincia siano coperte dalle telecamere, da sistemi che registrino tutto quello che avviene, allargando il progetto a macchia d’olio su tutto il territorio regionale”. L’ultima firma a un atto ufficiale coincide, come da “tradizione”, anche alla classica domanda su quanto è stato fatto e su che tipo di città si sta per lasciare. In termini di sicurezza, e non potrebbe essere altrimenti.
La prefetta è sicura: “I dati dicono che gli atti criminali sono in discesa, sono dati statistici. Se io dovessi basarmi su questi dico che c’è sicurezza nella misura in cui c’è”, appunto, “una diminuzione dei reati. Ma si deve fare in modo che questi trend positivi vengano mantenuti, dando al cittadino la percezione che ciò avvenga. A volte le città sono viste come insicure perché c’è l’elemento psicologico del cittadino che, a ben ragione, trova anche nell’atto criminoso che può vedere sotto casa un ingigantimento della percezione di insicurezza”. Che fare? “Bisogna fare in modo che” la sicurezza “sia quanto più possibile reale”.
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