Cagliari, ristoratori alle corde: “Tavolini esterni vietati dopo aver speso migliaia di euro per le fioriere”

C’è chi se l’è cavata con duemila euro, ma anche chi ne ha scuciti 10mila. I titolari di ristoranti e bar hanno, oggi, le pedane esterne vuote, sopra i parcheggi. Sabrina Concas: “Il Comune non mi fa lavorare, ho 30 posti inutilizzabili e d’estate tutti vogliono stare fuori”. Roberto Zedda: “Devo chiudere il bar alle 20 e perdere il 40% dell’incasso giornaliero. Ho acquistato le fioriere con grandi sacrifici, facendomi aiutare da mio figlio”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTE


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Hanno le pedane e le fioriere, ma con un mega pezzo di legno e rose e ciclamini non riescono, ovviamente, a far quadrare i conti. Possono solo ammirarli, al massimo annusarli. I ristoratori di Cagliari che hanno investito migliaia di euro per poter utilizzare i dehors esterni, sopra i parcheggi, sono alle corde. E a metterli è stato quello stesso Comune che, poco più di un anno fa, li aveva prima autorizzati e, dopo un incidente, aveva reso carta straccia quelle autorizzazioni. Tra poche ore sarà ufficialmente estate, e decine di titolari di bar e locali food si trovano in una situazione di limbo: i posti interni, con il caldo folle e i costi alle stelle dell’aria condizionata, che non può quindi essere tenuta sempre accesa, rischiano di non bastare per sopravvivere e realizzare qualche incasso decente. Sabrina Concas ha un ristorante in viale Trieste: “È passato più di un anno da quando Truzzu ci disse che in dieci giorni avrebbe sistemato le cose. Ho fatto due progetti, pagato più di diecimila euro per pedane e fioriere in cemento armato, eppure non mi permettono di lavorare. Ho fatto quello che voleva l’amministrazione comunale”, sbotta, “non possiamo passarci tutti perchè qualcuno non ha rispettato le regole. I soldi li ho spesi tra il 2020 e il 2022, in un periodo non florido per noi ristoratori”, visto il Covid. “Ora è estate e non mi concedono la possibilità di mettere i miei tavolini all’esterno. Con i costi attuali dell’energia, mangiare fuori è ideale per il cliente e per noi, soprattutto nella zona di viale Trieste, dove è utile avere tavolini esterni per rendere viva la zona e non fare sempre ammassare tutti nei soliti posti”.
Da via Rossini arriva l’urla di dolore del barista Roberto Zedda: “Ho 12 stalli con fioriere in cemento armato richieste dal Comune, comprate con grossi sacrifici e, nonostante tutto, non ho più l’autorizzazione”, afferma. “Solo le fioriere le ho pagate 1450 euro, più seicento dati a un ingegnere per certificare che attutissero l’eventuale impatto di un’auto che va a 30 chilometri orari.  A poche ore dall’estate so già che dovrò chiudere alle venti e non alle 22, nessuno vuole restare dentro la sera. Il calo degli affari è tra il 30 e il 40 per cento. E, per le fioriere, ho chiesto un aiuto per acquistarle a mio figlio, e mi dispiace perchè mi è venuto incontro, dandomi i soldi, ma non è servito a nulla”.


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