Il Cagliari rischia di tornare in serie B: non lotta, non ha grinta, tecnico e giocatori in crisi

Il Cagliari rischia di tornare in serie B: non lotta, non combatte, subisce altri 4 gol dalla Sampdoria, i suoi giocatori simbolo si fanno ammonire o espellere (vedi Cigarini), la gestione di Diego Lopez è un disastro e ora solo un cambio di panchina può invertire una  rotta che sembra segnata


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Il Cagliari rischia di tornare in serie B: non lotta, non combatte, subisce altri 4 gol dalla Sampdoria, i suoi giocatori simbolo si fanno ammonire o espellere (vedi Cigarini), la gestione di Diego Lopez è un disastro e ora solo un cambio di panchina può invertire una  rotta che sembra segnata. La sconfitta di oggi, 4-1 in casa della Sampdoria, diventa drammatica. Perchè contemporaneamente hanno vinto la Spal, il Crotone e l’Udinese ha pareggiato sfiorando la vittoria a Benevento. Tutte squadre che però, anche il Chievo che ora è terz’ultimo, hanno un calendario nettamente più favorevole del Cagliari che domenica prossima attende la Roma alla Sardegna Arena e poi dovrà giocare fuori casa con la Fiorentina e in casa con la lanciatissima Atalanta in corsa per l’Europa League.

La gestione di Lopez è sconfortante, così come la società sinora non ha dato segnali di svolta. Vedremo se nelle prossime ore si tenterà una mossa disperata, magari il ritorno di Rastelli o la promozione di  Canzi della Primavera. Di certo oggi a genova Marco Giampaolo sembrava un maestro e il mister del Cagliari una comparsa, sovrastato dal punto di vista tattico, letteralmente schiacciato. Ma a a colpire è l’atteggiamento debole della squadra, che non lotta e non combatte, non ha neanche la grinta di chi deve salvarsi. Solo l’ingresso di Farias ha migliorato la situazione portando al gol di Pavoletti, ma va detto che la Samp ha anche fallito un rigore con Quagliarella e sbagliato diversi gol facili, poteva essere una goleada. E invece è solo l’ennesima umiliante imbarcata. Con Cigarini che non trova di meglio che abbattere l’avversario con una gomitata, rimediando il rosso e saltando dunque la prossima gara decisiva con la Roma. Così come Castan: i giocatori sono nervosi, oltre che poco reattivi. “Quando si fanno male, restano in terra come a cercare alibi: questa non è una squadra che vuole salvarsi”, commentavano oggi i cronisti di Sky.

Il Cagliari rischia di retrocedere nell’indifferenza generale di una città che sembra distratta. Con un presidente, Giulini, anche lui come Lopez sempre meno amato: in tanti rimpiangono Cellino a cui tutto si poteva rimproverare, tranne di non dare un’anima alla squadra. La situazione ora è complicatissima perchè anche nell’ipotesi in cui il Cagliari riuscisse a fare 4 punti in 3 gare, il Chievo facendone sei nelle gare con Crotone Bologna e Benevento sarebbe salvo per il migliore confronto diretto. La quota salvezza si sta allungando e si può sperare solo nel suicidio del Chievo, altrimenti potrebbero servire 5 o 6 punti a questo Cagliari di Lopez e Giulini che qualcuno, aspettando lo stadio, ha difeso sino all’ultimo. Sino al baratro che è lì a un passo. I precedenti di Lopez, le sue squadre crollano puntualmente a fine campionato, non fanno ben sperare. Non basta il marketing, i tifosi vogliono una squadra che lotti e sudi la maglia rossoblù perchè questo hanno fatto i giocatori del Cagliari in tutta la loro storia.

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