Cagliari, ring piazza del Carmine: “Clienti terrorizzati, bambini e famiglie sparite”

Andrea Cortis della gelateria di piazza del Carmine: “Non vengono più bambini e famiglie, solo extracomunitari”. Silvana Pacini: “Ogni sera ci sono solo ragazzi di colore e spesso litigano e si picchiano”


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di Paolo Rapeanu
Piazza del Carmine a Cagliari, nuovo capitolo dell’infinita saga dell’ex salotto buono della città. Degrado, sporcizia, ma soprattutto delinquenza: litigi e risse tra extracomunitari, a detta di chi lavora lungo i quattro bordi della piazza, sono ormai il pane quotidiano. La politica fa quel che può, ma non è ancora abbastanza: l’interrogazione comunale di Pierluigi Mannino, consigliere di #Cagliari16, poi quella parlamentare di Pierpaolo Vargiu, esponente dei Riformatori Sardi. Proteste, finora, ma di proposte neanche l’ombra. E i commercianti denunciano situazioni critiche, mettendoci faccia e voce.
Una petizione, già inviata alla prefettura, con decine di firme raccolte, è l’azione svolta da Andrea Cortis, titolare di una gelateria nella piazza: “Non vengono più bambini e famiglie, solo extracomunitari. Non è razzismo, è dire semplicemente la verità. L’abbandono è totale, c’è chi fa i propri bisogni nelle aiuole o nelle serrande. Le istituzioni devono essere più presenti, servono maggiori controlli e eventi per far ripopolare la piazza”. Sos e ricette simili a quelle di Silvana Pacini, proprietaria di un negozio di dolci: “Ogni sera ci sono solo ragazzi di colore e spesso litigano e si picchiano con altri stranieri, la gente ha paura. Tanti miei clienti sono terrorizzati e non passano più ad acquistare. È pur vero che ogni piazza del mondo vicina a una stazione dei treni è frequentata anche da sbandati, ma qui servono controlli urgenti e un aiuto, reale, da parte del Comune”.


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