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Ragazze svogliate e poco preparate per l’esame pratico per ottenere la tanto agognata patente? I dati dell’ultimo anno parlano chiaro, il cinquanta per cento di loro è stato bocciato e ha dovuto rifare gran parte della trafila: “Ma questo non significa nulla, la differenza tra donne e uomini bocciati è minima”, afferma Alessia Masala, 52 anni, da decenni istruttrice in un’autoscuola di via Tuveri: “Quando guidano, le ragazze sono molto più attente e precise dei ragazzi, che peccano soprattutto per quanto riguarda le guide obbligatorie. Fanno solo quelle, infatti, e arrivano al giorno dell’esame con molta emozione e poca attenzione. Molti, poi, si preparano da privatisti, ma la guida” che permette di ottenere la patente “avviene in città, in pieno giorno, nel bel mezzo del traffico”, osserva la Masala. Nei fatti, almeno nella sua autoscuola, non sembra reggere il detto popolare della “donna al volante, pericolo costante”, anzi.
Poi, sui principali errori alla guida non c’è proprio nessuna differenza di “sesso”, sbagliano tutti: “Non rispettano le strisce pedonali, non diminuiscono la velocità perchè sono convinti di ‘vedere’ sufficientemente la situazione, e quindi non danno la precedenza”, spiega la 52enne, “stesso discorso per i parcheggi, molti si preparano da privatisti e il giorno che, a bordo dell’auto, sono con l’esaminatore, non sanno da che parte devono girare il volante”. E, a proposito di giri, c’è anche il capitolo delle rotonde: “Sono diverse dai semafori e sono più sicure, ma i ragazzi e le ragazze credono di riuscire ad attraversarne una ricordandoselo a memoria. Una modalità che ho riscontrato”, afferma la Masala, “anche tra gli adulti”.