Le dichiarazioni dei giorni scorsi, i resoconti più o meno interessati di quanto è avvenuto nel corso della ” movida” dell’ultimo fine settimana a Cagliari, con l’inizio della “zona bianca” sono da fantascienza, per chi ha avuto la sventura di fare una passeggiata in centro storico venerdì, sabato e domenica. Non so se anche le cosiddette “competenti autorità” si siano prese la curiosità di venire a vedere le strade e le piazze della movida cagliaritana. Io l’ho fatto, con la curiosità del giornalista , che si pone e pone domande su quanto avviene, come é avvenuto appunto nelle ultime giornate festive e prefestive in Piazza Yenne, nel Corso e.nelle strade della Marina.
C’era e c’è da rimanere scioccati nel vedere tante persone ammassate, soprattutto giovani e giovanissimi seduti a gruppi anche di otto-dodici persone, in selve di tavolini posizionati in tutti gli angoli e spigoli disponibili, che non consentivano ai comuni viandanti e ai cittadini una normale passeggiata o il semplice transito per andare a fare quattro passi. E i giovanissimi che non hanno trovato posto, li abbiamo trovati nei piccoli e nei grandi market, sorti anch’essi come funghi, a fare scorta di bevande alcoliche e superalcoliche, per ritrovarsi poi nelle piazzette e nelle scalinate delle chiese a farsi la carica di brio ed entusiasmo che porta anche a commettere sciocchezze.
Dove sono allora i servizi di controllo predisposti dalle competenti autorità ? La domanda ha una naturale risposta: ignorate sistematicamente le direttive del Ministro dell’Interno proprio per le zone della movida . Ci si lava la coscienza con ” ordinanze ” che non trovano coerente applicazione.Così Covid – 19 trova complicità negli assembramenti dei tavolini che nelle strade e nelle piazze si moltiplicano come i pesci della famosa parabola. E il virus continua a correre ….
Marcello Roberto Marchi.