“Cagliari, Pronto Soccorso  del Santissima Trinità ad alto rischio per i cittadini e gli operatori sanitari”

La denuncia parte da Paolo Cugliara, segretario della Fials, ecco la nota integrale diffusa stasera: “L’assenza di riorganizzazione in tale fase ha permesso ai pazienti di sostare nei corridoi del P. S. senza alcuna barriera tra gli uni e gli altri, poiché quelle poche esistenti non sono sufficienti a garantire il distanziamento sociale necessario alla protezione dal CoV-SARS2”


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“Cagliari, Pronto Soccorso  del Santissima Trinità ad alto rischio per i cittadini e gli operatori sanitari”. La denuncia parte da Paolo Cugliara, segretario della Fials, ecco la nota integrale diffusa stasera: ” La scrivente Organizzazione Sindacale, facendo seguito alle numerose segnalazioni pervenute da parte delle Associazioni dei Malati, dei Pazienti e degli Operatori Sanitari afferenti a tutte le aree contrattuali, preso atto del reale pericolo di contagio esistente nel Pronto Soccorso del P. O. SS. Trinità e dopo le diverse note inviate alla Direzione dell’Ospedale COVID in oggetto, segnala quanto segue: – Assenza di spazi idonei per effettuare il pre-triage (le tende della protezione civile sono inutilizzabili a causa delle elevate temperature al loro interno, condizione dovuta alla mancanza o inefficienza del sistema di condizionamento); – Sospensione delle zone operative/aree con gradualità di rischio preventivo; – Assenza di procedure operative atte alla tutela di Pazienti e Operatori; – Assenza della zona grigia dove ubicare i pazienti sospetti; – Riduzione complessiva dei posti letto in internistica e chirurgia; – Tempi di attesa lunghi per conoscere l’esito del tampone e poter decongestionare il Pronto Soccorso con il ricovero. Quanto rappresentato è stato portato alla nostra attenzione da tutti coloro che si sono sentiti esposti ad un elevato rischio per mancata applicazione delle misure di sicurezza previste dalle Delibere Regionali e dalle note Ministeriali per la fase COVID 2. L’assenza di riorganizzazione in tale fase ha permesso ai pazienti di sostare nei corridoi del P. S. senza alcuna barriera tra gli uni e gli altri, poiché quelle poche esistenti non sono sufficienti a garantire il distanziamento sociale necessario alla protezione dal CoV-SARS2; infatti durante i picchi massimi dei flussi di pazienti viene meno l’indispensabile separazione tra soggetti sospetti e soggetti non sospetti, come se, la Direzione di Presidio, avesse omesso di considerare che debbano essere ritenuti a rischio tutti i pazienti e non solo i pazienti positivi. “L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico : non importa, amalo.” (M. Teresa di Calcutta) Questo sistema che parrebbe monco in termini organizzativi, protegge i reparti; ed ecco il paradosso organizzativo pensato dai Vertici Aziendali: i reparti NO COVID hanno ridotto i posti letto, e ricoverano solo pazienti negativi, garantendo agli stessi le distanze previste dalle suddette disposizioni di sicurezza; i reparti COVID anch’essi hanno ridotto i posti letto a seguito delle indicazioni nelle Delibere Regionali, mentre il Pronto Soccorso è stato lasciato solo al suo destino, nonostante per nuovo mandato debba poter accettare e trattare tutti i pazienti sospetti e non sospetti “dovendo obbligatoriamente garantire percorsi e spazi nettamente separati” esattamente come i reparti di degenza. Quest’ultima indicazione, di prioritaria rilevanza, è stata completamente disattesa da parte della Direzione del Presidio, determinando di fatto una condizione di assoluta insicurezza per tutti, dovuta, forse, alla mancanza di una valutazione attenta e puntuale delle caratteristiche funzionali e dimensionali degli spazi disponibili nello stabilimento in parola, analisi che avrebbe potuto garantire il giusto distanziamento tra i pazienti presenti al Pronto Soccorso, o forse … Tutto questo nonostante quasi tutte le nuove diagnosi, ricordiamo, siano passate per il Pronto Soccorso. La scrivente organizzazione Sindacale denuncia pubblicamente quanto su esposto e chiede un intervento immediato e risolutivo alle SS. LL., riservandosi di adire, a tutela di Pazienti e Lavoratori, in tutte le sedi di competenza”, la protesta ufficiale nella nota firmata dal segretario della Fials cagliaritana Paolo Cugliara.