Cagliari, prezzi choc dal pane alla benzina: “Pensionati nei guai costretti a chiedere prestiti con tassi assurdi”

Dalle tavole spariscono rosette e sfilatini, la verdura è ritornata quasi un bene di lusso. Giuliano Frau dell’Adoc: “Un chilo di pane 5 euro, in città molti anziani chiedono soldi anche per le bollette e finiscono prede di caimani. Ribelliamoci, non facciamo la spesa per un giorno”. E la benzina sfiora i due euro al litro, Pierluigi Margiotta: “Aumento di 10 centesimi in 7 giorni, sono tornate le speculazioni”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

A Cagliari vivere e mangiare costa sempre di più. I prezzi folli sono ormai ovunque, e dopo una prima raffica di controlli nei market e nei discount da parte delle Forze dell’ordine il salasso è ripreso. O, forse, in molti casi non si è mai fermato. È tutto più caro, tutto. Dal cibo alla benzina. Partendo dalla tavola, i primi prezzi choc sono quelli del pane: “Un chilo costa cinque euro, non parliamo della verdura e della pasta, cioè prodotti collegati al settore dei cereali”. E non tutto può pagare la guerra in Ucraina: “C’è un aumento paranoico, in alcuni casi scorretto”, afferma Giuliano Frau dell’Adoc Sardegna. “Mangiare è indispensabile, abbiamo scoperto che tanti anziani, per pagare le bollette, chiedono prestiti e finiscono nei guai perchè sono già in azione una caterva di caimani, con tassi assurdi che poi vanno pagati. Stiamo arrivando alla legge della giungla, i più esposti sono i disoccupati che non possono accedere a nessuna forma di credito e sfruttano le pensioni da 500 euro dei genitori. Tra i market e i discount c’è ancora qualche piccola differenza di prezzo, ma molti stanno approfittando della situazione per piazzare aumenti ovunque. O intervengono le Forze dell’ordine o ci attendono altri mesi maledetti”. E Frau termina con una provocazione: “Bisogna fare disobbedienza civile, nessuno deve fare la spesa per un giorno”. Un segnale forte che, se fosse tradotto in realtà, potrebbe portare a una diminuzione dei prezzi. O forse no.
Ecco, se il cibo è diventato quasi un lusso, figurarsi l’auto. Il taglio delle accise del Governo non sta fermando la risalita della benzina, a Cagliari come anche nell’hinterland. A Dolianova, Pierluigi Margiotta ha un distributore all’ingresso del paese: “Oggi un litro costa 1,93 euro, mentre il diesel è a 1,82. Dal 27 maggio la benzina è aumentata di dieci centesimi e prevedo, a questo ritmo, che la prossima settimana toccheremo i due euro per quanto riguarda il self”, afferma Margiotta. Che ha una spiegazione per i nuovi e folli aumenti: “L’Unione Europea ha deciso l’embargo del petrolio russo, e gli speculatori sono già tornati. C’è una speculazione finanziaria, io e i miei colleghi lo dicevamo da tempo che sarebbe finita così. I clienti presto torneranno a lamentarsi per gli aumenti”. E qualcuno, anche a Cagliari, lo sta già facendo. “Faremo anche noi una mobilitazione, stiamo aspettando risposte chiare dal Governo sul rientro delle accise, intanto il prezzo del barile è aumentato un’altra volta. Lo chiediamo da anni, vogliamo un prezzo fisso, amministrato, deciso dallo Stato per tutte le pompe di benzina”. Ma è molto difficile, per non dire impossibile, che questo desiderio possa essere accolto: i fornitori sono privati e sono loro a proporre i prezzi che, poi, fanno imbestialire gli automobilisti.


In questo articolo: