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Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità conferma che per salvare milioni di vite basterebbe andare a lavoro in bicicletta, a Cagliari questa abitudine sembra non essere ancora radicata. Almeno questo è quello che è emerso dall’ultimo” Bike to work” organizzato da Città Ciclabile Cagliari lo scorso 18 settembre, in occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile. “I risultati non sono in crescita – spiega Virgilio Scanu, presidente dell’associazione ciclistica – e decisamente inferiori rispetto a quelli dell’anno scorso. Continuiamo a ripetere che si devono fare dei seri interventi alla rete ciclabile cittadina, con percorsi ciclabili continui e diffusi, servizi di parcheggi pubblici e privati, attività di incentivazione alla bici e ai servizi pubblici, disincentivazione all’uso della auto privato, con costi orari maggiori dei parcheggi auto centrali, come in tutte le città. Solo così qualcuno inizierebbe a cambiare le proprie abitudini, ma purtroppo siamo ancora lontani da questi risultati”.
Il Comune. “Purtroppo le abitudini dei cittadini non cambiano dall’oggi al domani – precisa l’assessore alla Mobilità, Mauro Coni – Noi stiamo cercando di trasformare la città con nuove piste ciclabili: oltre ai percorsi che stiamo realizzando con i 2 milioni di euro, ci sono gli 11 milioni di fondi europei che ci permetteranno di allargare la rete ciclabile cittadina e nell’hinterland dai 15 chilometri attuali a 70. E poi ci sono nuove rastrelliere in arrivo: 15 postazioni, ciascuna con sei posti bici, da posizionare in tutta la città, in particolare in prossimità di uffici, scuole e vicino ai mercati. Ma perché la città cambi serve il contributo di tutti”.