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Sette anni di traversie giudiziarie, ma la condanna finalmente è arrivata. La punizione è esemplare: 4 mesi di reclusione, il pagamento di una multa di mille euro e le spese giudiziarie per l’uomo che aggredì prendendo a calci il povero Pippo, un meticcio di 9 anni. Talmente furono forti le percosse subite e i traumi riportati che il cane non si riprese mai, e nonostante le cure dopo un anno morì tra mille sofferenze.
La sua padrona Marina, racconta oggi il fatto, a 7 anni dalla morte del suo amato amico a 4 zampe e all’arrivo della condanna, ancora scossa e con le lacrime agli occhi: “Mi trovavo a lavoro, avevo lasciato il cane al collega, quando è arrivato questa persona e appena ha visto il mio cane è uscita fuori di senno prendendolo a calci. E’ stato subito fermato, ma ormai Pippo era già stato violentemente picchiato. Lui per noi era come uno di famiglia, lo tenevamo in casa, chi non ha un animale non capisce cosa vuol dire. Lo avevamo adottato dal canile e ci eravamo subito affezionati. Per mio figlio era come un fratello, immaginatevi la disperazione quando è morto il giorno del suo 18 esimo compleanno. Uno strazio. Per me giustizia non è stata fatta abbastanza, ma almeno un passo è stato fatto, una condanna penale, – conclude- la gente deve capire che gli animali non sono cose, che non possono essere maltrattati. Che si tratta di un reato penale. Ringrazio il mio straordinaio avvocato che ha preso a cuore questa storia e mi ha aiutato, perché 7 anni sono lunghi. Non avrei potuto permttermi di portare avanti la causa e fare giustizia.”