Il pallone da basket non va più dentro i due canestri del PalaCep di via Talete – così è conosciuta da tutti la struttura nella quale si allena la Astro, società sportiva cagliaritana. Porte sbarrate dopo il controllo effettuato da Vigili del fuoco, Assl e Comune. “I gradoni sono irregolari, ci sono anche problemi alle porte antipanico. Tutte anomalie che risalgono alla costruzione della palestra”, dice Ermanno Iaci, il presidente 71enne con un passato sportivo addirittura ai vertici dell’Italbasket. Oltre settimila gli atleti under 14 che hanno partecipato, per oltre tre decenni, al trofeo Segni, “uno dei più antichi di tutta Italia”. Adesso, sono in 300 senza più una casa nella quale allenarsi e giocare. Di proprietà della Curia, il PalaCep viene chiuso “per via di una segnalazione fatta da non si sa chi”. Forse da qualche altra società? “Non voglio neanche pensarlo, molti presidenti di altri club ci hanno già dato solidarietà”.
Servono soldi, e molti, per poter svolgere i lavori in una struttura che è di proprietà della Curia: “Tra i quindici e i ventimila euro per la documentazione da portare al Comune e ottenere il certificato di accertamento di conformità”, afferma Iaci, “soldi che noi non abbiamo”, e la speranza è che possa provvedere la Chiesa. Poi, altri denari, tutti da scovare. Quanti? “Ci spaventeremo quando avremo fatto i calcoli dei soldi che servono per fare i lavori di messa a norma della palestra e renderla agibile secondo le ultime norme. Ci stiamo già muovendo attraverso una raccolta fondi tra ex tesserati, loro parenti, tifosi e sponsor”. E, proprio dal Comune, potrebbe arrivare una svolta non di poco conto. Iaci, infatti, ricorda che “ci sono 330mila euro stanziati dieci anni fa. Allora era sindaco Emilio Floris, era stato scritto un contratto insieme alla scuola basket e all’allora parroco del Cep, don Augusto Onorat. Mi hanno detto che il Comune sta riesumando le carte per darci una mano a ritrovare (e avere, ndr) questo fondo.