Cagliari, pacchi e pensioni alle Poste solo col green pass: pensionati tra file e lamentele

Uffici postali accessibili solo con la certificazione verde, in città sono soprattutto i pensionati ad affollare gli sportelli. Mercede Perra: “Attesa breve. Giusto, così ci proteggiamo”. Nino Saba: “Son vaccinato, perché devono controllarmi ovunque? Si perde tempo”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTE


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Primo giorno col green pass obbligatorio, almeno quello base, per poter entrare negli uffici postali. La nuova stretta del Governo Draghi, a Cagliari, divide i cittadini. Una raccomandata, la pensione da riscuotere, un pacco da ritirare. I controlli sono serrati, in via San Benedetto c’è una dipendente che verifica ogni singolo utente col supporto della macchinetta dei tagliandi col numero. Indispensabile passare nel lettore ottico il codice Qr per ottenerlo. In via Tola, invece, la verifica scatta subito dopo essere entrati. Le file, in certi orari, sono scontate. C’è chi apprezza la nuova misura e chi, invece, la contesta. Mercede Perra, 73 anni, è favorevole: “Tutto rapido, ho passato il green pass ed è stato subito letto. Sono d’accordo, così ci proteggiamo e usciamo da questa pandemia. È giusto che ci sia questo smistamento”, afferma, “sennò come facciamo a sapere chi è vaccinato e chi non lo è? Vengo spessissimo alla posta, qui ho il conto corrente e pago le bollette. Lamentele da conoscenti? No, anche perché non vedo nessuno da quando c’è la pandemia”.
Critico, invece, Nino Saba, 87 anni: “Son dovuto venire alle poste per prendere una raccomandata. Sono vaccinato con due dosi, dovrò fare la terza”. Il green pass obbligatorio per entrare negli uffici postali non lo trova d’accordo: “È tutta una burattinata, se sono vaccinato e ho il documento che bisogno c’è di farlo vedere? Fanno solo perdere tempo. Sono contrario perché è contraddittorio tutto quello che sta facendo lo Stato, come anche per le mascherine. Prima andavano bene quelle normali, ora servono le Ffp2. È tutto inconcepibile”.


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