Cagliari non è Barcellona, nè potrà mai ispirarsi a New York

Riflessioni oltre la via Roma pedonale. Roberto Marchi: “C’è chi sogna i  ponti in legno tra  il porticato della Via Roma e il Mare, come  a Barcellona, chi sogna ponti sospesi come a New York. Ma non abbiamo bisogno di copiare”


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di Marcello Roberto Marchi

Sulla Via Roma pedonalizzata, sull’effetto ” trascinamento ” verso  il Largo, per congiungersi al resto degli antichi quartieri e  allargare così la pedonalizzazione e chiudere l’intero centro storico come se fosse  una gabbia, peggio  un serraglio ( andate a leggervi la differenza tra i due termini, solo per farmi capire  e far capire ), nei giornali e sui media  ne abbiamo sentito e letto delle belle, di tutti i colori e di tutti i sapori, specie di questi ultimi per chi ama l’arte culinaria, cioè del mangiare, pur che sia, non importa la  qualità del cibo , quella che oggi va  purtroppo più di moda,  che consente ricavi e guadagni  a pochi e distrugge il resto del tessuto commerciale urbano , che è un tutt’uno con le esigenze delle famiglie e con la vita quotidiana tipica di ogni Città.

Cagliari è ….Cagliari, non potrà mai essere Barcellona, non potrà mai ispirarsi a New York. 
C’è, per esempio, il docente universitario che ama andare in bicicletta nelle aree pedonali ( (dovrebbe invece  andare per piste ciclabili a lui riservate ) e  a chi gli fa osservare che il ” vecchietto” non può permettersi di pigiare sui pedali, consiglia, con  molto poco  rispetto  : “il vecchietto ha i piedi per camminare “.
C’è chi è esperto di ” arterie “che pensa di risolvere i problemi del traffico cittadino, driblando l’analisi del perchè in una città sono state costruite certe infrastrutture e le finalità programmate, dimenticando che anche le ” altre arterie ” hanno un preciso tracciato ed una precisa funzione, pena il collasso, la morte del corpo economico e sociale. 
C’è chi sogna i  ponti in legno tra  il porticato della Via Roma e il Mare, come  a Barcellona, chi sogna ponti sospesi come a New York . Non c’è bisogno di farne una copia, certamente non potrà mai essere bella come l’originale ma potrà avere sempre l’ occasione di andare quanto vuole a Barcellona e a New York  per  trascorrere  una  vacanza o a  concludere affari. Non abbiamo infatti, bisogno di copiare, anche se da giovani e a scuola tutti abbiamo avuto la tentazione e anche l’occasione di copiare, magari prendendo anche  un voto migliore rispetto a chi ha fatto il compito  con le proprie forze.
Credo che questa mania di voler essere uguali ad altri, oltre che ad essere un danno, passerà e passerà in fretta. Le novità,  come le brutte esperienze arrivano spesso in ritardo nelle nostre città e tendiamo a farcene un esempio, scimmiottando cose ormai desuete. C’era un vecchio detto che ha fatto  scuola negativamente qui da noi : ” pinta la legna e portala in Sardegna “. Se questo detto è stato dimenticato, se soprattutto lo dimenticano i nostri amministratori , farebbero bene a ricordarselo , meglio a toglierselo dalla testa :  vogliamo una Città a misura umana, attenta alle necessità presenti e future dei propri abitanti, capace di valorizzare i propri tesori d’arte e culturali, di progredire socialmente ed economicamente, ordinata e modernamente organizzata per rispondere a tutti i bisogni dell’intera Comunità, una Città veramente cosmopolita,


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