Più alberi e meno motoseghe. Sul delicato argomento del verde pubblico a Cagliari interviene l’associazione ambientalista “Gruppo di Intervento Giuridico”. E proprio qualche giorno fa la presentazione di una mozione che verrà discussa in Consiglio comunale questa settimana. A presentarla sono i consiglieri Giovanni Dore, Idv, e Francesca Ghirra, Sel, che chiedono un regolamento per la tutela e l’incremento del verde pubblico e privato. Una carta dei diritti degli alberi per porre rimedio alle polemiche che si sollevano ogni volta che in città vengono estirpate, semplicemente potate o abbattute alcune piante. E perché vengano previste più aree verdi negli spazi pubblici e privati di Cagliari.
Il Gruppo di Intervento Giuridico parla del Comune di Cagliari come “tradizionalmente poco attento alla tutela del verde pubblico. La premura del Comune di Cagliariverso il proprio verde pubblico è famosa: dagli alberi ad alto fusto della via Amat, una delle poche vie alberate di Cagliari, deportati per far spazio a un parcheggio interrato privato a fine anni ’90 del secolo scorso. Alla scalinata monumentale della Chiesa dei SS. Giorgio e Caterina, realizzata su un’area di verde pubblico lungo la via Scano, del tentativo abortitoper la protesta popolare di far piazza pulita degli alberi in Piazza Giovanni XXIII alla recente deportazione delle Jacarandae di piazza Maxia, fino al taglio di un pino di 40-50 anni, senza autorizzazione, in zona tutelata con il vincolo paesaggistico presso la scalinata della Basilica di Bonaria “per esigenze televisive” in vista della visita del Papa, nel 2008. Fino alla deportazione proposta ma finora scampata dei ficus di Piazza Garibaldi “perché fanno troppa ombra” e al salvataggio solo grazie alla mobilitazione ecologista della piccola area verde storica all’incrocio fra viale Trentoe viale Trieste, minacciata da una rotatoria stradale a fini privati”.
Aspettative disattese. “Il recente taglio di alcuni alberinel Terrapieno di viale Regina Elena – si legge nella nota dell’associazione ambientalista – parzialmente realizzato e ora sospeso, operazione avviata senza alcuna informazione pubblica né impellente esigenza, ha riportato a momenti che si sperava definitivamente consegnati al passato. E’ ora di cambiare pagina, in ogni caso la legge lo prevede: Cagliari ha bisogno del suo regolamento per la tutela e l’incremento del verde pubblico e privato, ha bisogno di alberiin ogni spazio pubblico libero, a fini ambientali e sanitari, ha bisogno di più alberi e (molte) meno motoseghe”. (foto S.D., archivio GrIG)