Cagliari, sì al mega palazzone sull’area archeologica di via Mameli

A Stampace basso nascerà un palazzo di quattro piani costruito sopra un’area archeologica che resterà sotto l’edificio coperta da un solaio e accessibile al pubblico da vico I Carloforte. Tutto con l’ok della Soprintendenza. Accordo col costruttore Cadeddu che realizzerà la sopraelvazione del parcheggio multipiano di via Battisti


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Il mega palazzone sui resti archeologici. Sì definitivo al complesso edilizio tra via Mameli e vico I Carloforte. Il progetto, già approvato nel 2007, è rimasto bloccato per anni per via di alcuni ritrovamenti archeologici che hanno costretto le betoniere a spegnere i motori. Ma ora c’è il via libera. E a Stampace basso nascerà un palazzo di quattro piani costruito sopra un’area archeologica che resterà sotto il palazzo coperta da un solaio e accessibile da vico I Carloforte. Tutto con l’ok della Soprintendenza che da tempo aveva approvato le modifiche al progetto.

La storia. Il piano attuativo ha già la concessione edilizia dal 2007 (e questo potrebbe averlo messo in condizione di superare il mancato via libera definitivo al Piano particolareggiato del centro storico) ma i lavori di costruzioni sono stati stoppati per due i problemi: il più importante riguardava pozzi e canalizzazioni risalenti all’età romana saltati fuori nel cantiere nel 2009. Da qui il blocco della Sovrintendenza che ha richiesto modifiche al progetto prima di approvarlo definitivamente negli anni successivi. E poi le urbanizzazioni. L’area archeologica ha reso impossibile la realizzazione dei parcheggi e solo qualche anno fa è stato trovato l’accordo tra la società proprietaria (del noto costruttore cagliaritano Bruno Cadeddu) e il Comune per gli oneri di urbanizzazione (l’impresario finanzierà parte della futura sopraelevazione del parcheggio multipiano comunale di via Battisti). E oggi la notizia del via libera definitivo.

Il palazzone. Sì dunque a un palazzo che si affaccia su via Mameli con 4 piani fuori terra e due piani in ritiro, e da un retrocorpo che si sviluppa sul solaio di copertura dei reperti con 3 piani fuori terra su vico I° Carloforte e oltre un piccolo volume di 278,30 mc che, non supera l’altezza massima consentita pari a quattro piani fuori terra rispetto a vico I° Carloforte.  La cubatura complessiva è di 4775 metri cubi.

L’area archeologica. L’importanza dei ritrovamenti archeologici ha costretto l’impresa a effettuare alcune modifiche che hanno avuto il via libera della Soprintendenza. La parte ghiotta del progetto è quella dei reperti archeologici, la protezione dei reperti sarà garantita da un solaio di copertura. L’area archeologica sarà fruibile ad uso pubblico, in qualità di “Archeomuseo ipostilo”, tramite solaio di copertura impostato alla quota di vico I° Carloforte, e accessibile grazie ad una scala metallica.

L’avviso del Comune. Entro mercoledì 13 marzo 2019, chiunque potrà presentare al Servizio Pianificazione strategica e Territoriale del Comune le proprie osservazioni in forma scritta in una delle seguenti modalità: a mano, presso gli uffici del Servizio Pianificazione strategica e Territoriale – viale Trieste 141; via mail, all’indirizzo [email protected] ; via pec (posta elettronica certificata), all’indirizzo [email protected] .