Cagliari, macellai e pescivendoli stremati: “Box nella piazza davanti al Lirico? Il Comune ci paghi tutte le spese”

Il piano del Comune per iniziare i lavori di restyling del mercato non piace a chi vende pesce o carne. Sergio Masella: “Da maggio? Cioè da domani, come sposterò tutte le attrezzature? Non vogliamo stare tutti ammucchiati all’aperto”. Massimo Ruggiu: “Nessuno ci ha chiesto un parere, spostare celle frigorifere e banconi ha un costo: l’amministrazione comunale dovrà pagarci tutte le spese”


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Un anno, almeno, lontani dalla loro “casa”, sempre più fatiscente. I boxisti del mercato civico cagliaritano di San Benedetto si preparano al trasloco: dalla struttura tra via Cocco Ortu e via Tiziano alla piazza Nazzari, accanto al teatro Lirico. Carote, pomodori, costolette di maiale, cozze e orate saranno venduti all’aperto, a pochi metri dal teatro. Mossa indispensabile per iniziare i lavori all’interno del mercato: ascensori nuovi, idem i condizionatori, più una riqualificazione delle aree esterne. Impossibile tergiversare ancora, ma gli stessi boxisti sono dubbiosi e anche arrabbiati. Sergio Masella, storico macellaio, cade dalle nuvole: “Sono all’oscuro di tutto, il Comune non mi ha detto nulla. Chiedo? quanto sarà difficile spostarci tutti lì, tra celle frigorifere e banconi? Si parla di maggio, cioè praticamente domani”, tuona Masella. “L’amministrazione non ci ha mai consulato, il luogo può anche andare bene ma mi sembra una scelta avveniristica”, prosegue. “Spero colo che non ci ammucchino tutti, uno sopra l’altro”. Lo spazio è grande ma non immenso: “Ci serve tempo per organizzarci, stiamo già vivendo una grave crisi legata al Covid e all’aumento di bollette e tasse. I clienti sono pochissimi, il Comune dovrà pagarci tutte le spese legate al trasferimento e darci anche una sovvenzione che attendiamo da tempo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda c’è anche Massimo Ruggiu, pescivendolo: “Bene per i lavori, li abbiamo chiesti non una ma decine di volte. Sono perplesso, però, perchè tutta l’operazione è stata organizzata tenendoci all’oscuro. Il Comune doveva chiederci se eravamo d’accordo sul posto”, cioè sullo spiazzo esterno al teatro Lirico. “Era meglio piazza Giovanni XXIII, è più grande. Come dovremo organizzarci per lo stoccaggio della merce?”. Il pesce, già prima di tre giorni, puzza, in altre parole. “Sono molto preoccupato, le vendite stanno andando male e mi aspettavo, almeno, di essere interpellato. Si sta giocando sul lavoro mio e di tante famiglie”.


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