
Ha prenotato un trattamento estetico e, al momento di pagare il conto, prima non avrebbe avuto disponibilità economica in due Postepay e, poi, avrebbe allungato alla titolare del centro settanta euro, segnato come falsi dalla macchinetta. Un racconto, quello fatto a Casteddu Online e anche sui social da Sara Nieddu, che sembra avere il retrogusto della truffa. Ventisei anni, la fidanzata di Andrea Carboni, difensore del Cagliari e della Nazionale under 21, dirige un centro estetico in via Ada Negri, nel capoluogo sardo. La donna ha già preso appuntamento in questura “per segnalare cosa mi è capitato, sono pronta a sporgere denuncia, ho già parlato con il mio avvocato”. Ma cosa è successo, esattamente? “Una donna ha prenotato un trattamento nel mio centro, prenotandosi attraverso il portale. Ieri, alle quattordici, una 40enne vestita con una tuta nera, scarpe da tennis e calze rosse è arrivata da me. Avevo già avuto qualche sospetto perché ha utilizzato un nome fittizio”, racconta la Nieddu. Che ha comunque deciso di accoglierla, senza problemi: “Due ore di trattamenti, mi ha parlato un po’ della sua vita, del figlio e di un tumore che l’aveva colpita, mostrandomi anche delle cicatrici. Mi è sembrata una persona cordiale”. Dopo il trattamento, il momento di saldare il conto: “Settantadue euro”.
Ed è qui che, stando al racconto di Sara Nieddu, inziiano le stranezze: “Ha tirato fuori due carte Postepay, ma erano entrambe inutilizzabili perché avevano raggiunto il limite giornaliero. Le ho chiesto un documento, si è agitata e ha tirato fuori dalla borsetta 20 euro”. L’estetista lunga presi e le ha fatto notare che mancavano 52 euro: “Le ho detto che poteva lasciarli come acconto e tornare appena possibile con gli altri soldi, e le ho ancora chiesto un documento”. Niente da fare: “Ha tirato fuori una banconota da cinquanta euro, le ho detto che andava bene così, che i due euro mancanti li avrei aggiunti io. Voleva prenotare nuove sedute costose ma non mi sono fidata, ed è andata via”. La Nieddu è tornata nelle stanze interne del centro e solo dopo pochi minuti una collega le ha fatto notare che “la macchinetta verifica soldi non aveva validato le due banconote, segnandole come false”. Sara Nieddu e anche il suo fidanzato hanno richiamato al telefono la cliente, ma non è successo nulla di rilevante. “Ne ho parlato con altre colleghe e commercianti, quando ho fatto la descrizione della donna mi hanno detto che coincideva con quella di una che, nei mesi scorsi, le aveva truffate”. Certo, per essere sicuri al millimetro che si tratti della stessa persona sarà necessario attendere eventuali indagini: “La polizia mi dirà cosa fare e cosa potrà fare. I soldi li ho già versati in banca e, purtroppo, nel mio locale non ci sono ancora le telecamere”.