Cagliari, l’odissea di due pensionati: “Un mese e mezzo senz’auto per colpa di un incidente sotto casa”

Il 3 aprile lo schianto in via San Benedetto tra un’auto e un portapizze, il bauletto sfonda il lunotto posteriore della Mazda di Giovanni Boi, 71 anni: “Un delirio tra assicurazione e documenti dell’incidente, non volevo anticipare i soldi della riparazione, chissà quando li avrei rivisti”. Dopo una lunga attesa, però, arriva il lieto fine


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Un botto, poi il rumore assordante della sirena dell’ambulanza. È il 3 aprile 2022, in via San Benedetto a Cagliari, si scontrano un’auto e uno scooter, quest’ultimo guidato da un portapizze. Il bauletto, a causa dell’impatto, si stacca dal motorino: “Ed è finito proprio contro la mia Mazda, parcheggiata regolarmente. Ha sfondato il lunotto posteriore”. A raccontare la disavventura, in seguito a un’email spedita alla nostra redazione dal figlio Riccardo, è Giovanni Boi, pensionato 72enne. Solo dopo quarantacinque lunghissimi giorni è riuscito ad ottenere giustizia. Quale? “Essere risarcito per il danno. L’assicurazione si è detta disponibile a liquidarmi la somma, si parla di circa 1200 euro, per provvedere alla riparazione della macchina”. Ma ha dovuto sudare tantissimo, il pensionato. Il motivo? Classico, soprattutto in Italia: i tempi legati alla burocrazia: “La mia assicurazione ha detto che dovevo rivolgermi alle due assicurazioni dei mezzi rimasti coinvolti. Il portapizze, almeno all’inizio, si trovava in gravi condizioni all’ospedale, non sono arrivati i referti medici”. Un’altra lungaggine che ha portato il pensionato a trovarsi davanti ad un’unica soluzione, per continuare a guidare: “Pagare di tasca mia, in anticipo, le spese del meccanico. Non l’ho voluto fare, chissà tra quanto avrei rivisto quei soldi”. E la vita, la sua e quella della moglie, di un anno più giovane, è cambiata radicalmente.
“Abbiamo avuto disagi, è chiaro che se devi fare due chilometri non è che puoi spostarti con il pullman, l’auto serve anche per fare le varie commissioni e la spesa. La lentezza, secondo me, è stata principalmente dovuta alla documentazione dell’incidente prodotta dagli agenti”. Dopo un mese e mezzo rimane solo l’amarezza: “Sì, ci siamo fatti il sangue amaro”, ammette Boi. Che, presto, potrà riavere il volante tra le mani. Il figlio Riccardo si era detto preoccupato: “Parliamo di persone anziane ed io mi trovo lontano, in quanto risiedo a Mantova, e non posso aiutarti negli spostamenti. Capisco anche che un ragazzo era in pericolo di vita, so che sta meglio. Ma la mia domanda è: perchè i miei genitori non vengono risarciti per il danno a loro non imputabile?”. Dopo poco più di sei settimane, seppur per la bontà della titolare della pizzeria, l’emergenza è finita.


In questo articolo: