Lui e la moglie non sono vaccinati contro il Covid: “Lei sta facendo una cura monoclonale, il nuovo vaccino potrebbe crearle problemi. Io non mi fido”. Così Roberto Pittalis, avvocato 60enne di Cagliari, per il ritiro delle nuove carte d’identità ha delegato il suocero, di 85 anni, vaccinato e, quindi, munito di green pass. Ma ciò che è avvenuto ieri negli uffici della Municipalità di Pirri, stando alla denuncia presentata da Pittalis ai carabinieri, per abuso e omissione d’atti d’ufficio, è clamoroso: “Mio suocero è entrato negli uffici dopo che gli hanno controllato il green pass. Una volta dentro, però, gli è stato detto che ci saremmo dovuti presentare anche io e mia moglie”. L’anziano, con tra le mani tutti i documenti della figlia e del genero, è uscito fuori per avvisarli: “Io e mia moglie, a quel punto, ci siamo avvicinati all’ingresso per chiedere chiarimenti”. Apriti cielo: “Un uomo di mezza età ci ha chiesto se avessimo il green pass. Gli abbiamo detto di non averlo e, in malo modo, ci ha detto di andarcene, senza consentirci di spiegare la situazione”. Tempo pochi secondi, si è scatenato il finimondo: “Sono arrivate altre persone, probabilmente impiegati, continuando ad inveire contro di noi e cercando di allontanarci”.
“Ci hanno urlato di tutto”, prosegue Pittalis: “Andate via, fuori” e una persona, con l’orecchino, si è qualificata come pubblico ufficiale e mi ha detto: ‘Ce l’ha il green pass? Se non ce l’ha vada via immediatamente'”. L’avvocato ha provato ancora a spiegare le sue ragioni, “ma mi hanno preso in giro pure quando ho detto che ero un legale. Ho minacciato di chiamare i carabinieri e sono stato ancora deriso”. Roberto Pittalis è furioso: “I cittadini dovrebbero essere trattati dagli impiegati pubblici con educazione. Invece, ho dovuto rincuorare mio suocero, avvilito dal trattamento ricevuto, discriminatorio. Senza entrare nel merito della legittimità nel ricevere o meno la nostra documentazione, è chiaro che avendo sentito che non avevamo il green pass, ai dipendenti gli è scattata la molla che ha portato ad un’inaudita violenza verbale”.