Cagliari, l’invasione dell’olio straniero nella notte:”Chi controlla?”

Mauro Pili: “Cisterne con un potenziale carico di 400.000 litri d’olio importato dall’estero sono sbarcate la notte scorsa a Cagliari. Lo schiaffo alle produzioni locali e non solo passa per il porto commerciale sardo”


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“Cisterne con un potenziale carico di 400.000 litri d’olio importato dall’estero sono sbarcate la notte scorsa a Cagliari. Lo schiaffo alle produzioni locali e non solo passa per il porto commerciale sardo. Uno sbarco imponente, una carovana di non meno di 40 cisterne da 10.000 litri ciascuna schierate lungo il porto sono la più evidente rappresentazione di quello che sta accadendo in Sardegna e non solo. Tutto questo con il silenzio di tutti. Migliaia di tonnellate di olio tunisino, marocchino e non solo immesse nel sistema produttivo sardo e italiano attraverso lo snodo cagliaritano. Per quale motivo è stato scelto Cagliari come hub di trasferimento di quest’olio verso l’Europa? Qual’è la convenienza? E soprattutto è tutto regolare? Basti una semplice verifica delle insegne delle autocisterne per rendersi conto che della partita fa parte anche la Fusiello Lazzaro Luciano una ditta di autotrasporti coinvolta nel 2014 in un traffico di olio scandente o contaminato. In quell’occasione venne accerta la commercializzazione di olio di oliva comunitario come falso olio extravergine di oliva biologico 100% Made in Italy. Una trentina le persone indagate – 16 delle quali arrestate – nell’indagine della Guardia di Finanza di Andria che aveva portato anche al sequestro di 16 aziende tra la Puglia e la Calabria, tra cui appunto il titolare di una delle aziende di trasporti che compaiono nelle insegne delle cisterne in sosta nel porto di Cagliari. Quel traffico di olio era stato oggetto di approfondite indagini della guardia di finanza che aveva rilevato come, “in barba a qualsivoglia forma deontologica antepongono i propri interessi personali a quelli della collettività, il tutto con gravi pregiudizi riscontrabili non solo nell’ottica del consumatore finale e della tutela della salute pubblica ma anche in quella dell’intero mercato autoctono dell’olio extravergine di oliva che, come appare sempre più frequentemente dalle cronache degli ultimi anni, risulta costellato da continue fluttuazioni al ribasso. Questo traffico d’olio va tenuto sotto stretta osservazione mentre, invece, appare evidente che nel porto di Cagliari questi controlli possano essere allentanti, proprio per la rotta inusuale”.


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