La protesta degli studenti dei licei cagliaritani non si ferma. Dopo l’occupazione dell’Euclide e del D’Arborea, oggi si sono aggiunti alla battaglia anche gli studenti del Dettori. Striscione sin troppo chiaro appeso ai cancelli della scuola, “occupata” e mega riunione in aula magna. Gli studenti hanno ricevuto la solidarietà e l’appoggio del Fronte della gioventù comunista: “Questa mattina gli studenti del Liceo Classico Dettori, dopo l’occupazione di altri due istituti a Cagliari, hanno occupato la loro scuola per protestare contro il nuovo esame di maturità, contro l’alternanza scuola-lavoro e contro un’istruzione sempre più asservita agli interessi dei padroni. Di fronte alla mobilitazione studentesca di questi mesi, il Governo ha saputo rispondere soltanto con la repressione poliziesca, mentre promuove un ritorno alla “normalità” che non esiste nei fatti, dopo due anni di dad, durante i quali non è stato fatto nessun intervento concreto per rendere le scuole dei luoghi sicuri. Dopo la grande mobilitazione del 18 febbraio che ha visto scendere in piazza centinaia di migliaia di studenti in tutta Italia, anche a Cagliari gli studenti lottano per non dover rischiare di morire di scuola-lavoro e per conquistare una scuola pubblica non più piegata agli interessi delle imprese. Alternanza, repressione, maturità: no alla scuola dei padroni”.
Disagi e lamentele anche al liceo scientifico Michelangelo. Una delle studentesse rappresentanti d’istituto, Marta Cossu, ha spedito una lunga email alla nostra redazione con l’elenco di tutte le criticità: “Liceo Michelangelo di Cagliari privo di acqua potabile, ricreazione all’aperto e rotazione delle sedi. Con il presente comunicato desideriamo manifestare il nostro disappunto per i disagi che quotidianamente affrontiamo nella nostra frequentazione scolastica, derivanti da svariate carenze e incomprensioni. Vorremmo che venisse risolto il problema delle vecchie tubature delle sedi di via dei Donoratico e via Grandi, che sono compromesse dalla ruggine senza che si sia mai provveduto in tal senso; i ragazzi non hanno acqua potabile a disposizione. La scuola non ha permesso la riattivazione di distributori automatici, precedentemente presenti nell’Istituto, nè nè la possibilità di una scelta alternativa sostenibile, quali gli ecoboccioni. Un’ altra criticità manifesta è quella della ricreazione, che avviene in un luogo chiuso con gli alunni senza mascherina, mentre l’uscita dalle aule determinerebbe, oltre ad una minore capacità di diffusione infettiva del Covid, anche l’aumento della soglia di attenzione derivante dai vantaggi offerti da una maggiore ossigenazione. La proposta dell’intervallo in cortile non è ancora stata ancora approvata, nonostante sia stata presentata da mesi, accompagnata da un progetto di turnazione settimanale, che impedisca gli assembramenti. Inoltre, negli ultimi quattro anni le classi sono state condannate a rimanere in un’unica sede del Liceo, senza possibilità di rotazione: essendo la succursale di via Grandi fortemente penalizzata dall’assenza di laboratori di Chimica e Fisica e della palestra, gli studenti e i docenti si ritrovano limitati nelle loro attività al di fuori della lezione frontale. Riteniamo che in un Liceo Scientifico le esperienze laboratoriali siano di fondamentale importanza; i luoghi dedicati dovrebbero essere presenti in ogni sede, tuttavia, vista la situazione attuale, il disagio potrebbe essere ridotto da una rotazione periodica tra le sedi”.