La speranza è stata che, con la fine dell’emergenza Covid, i posti di lavoro potessero essere recuperati da chi si era ritrovato senza più uno stipendio sicuro. E invece non è successo, e nuovi poveri vanno ad aggiungersi alla lista di chi, invece, non ha mai avuto la possibilità di lavorare. A Cagliari, ma anche a Quartu e Quartucciu, l’emergenza è ormai quotidiana. Chi è, per così dire, più fortunato, vive in una roulotte ma ha la dispensa sempre vuota. E poi ci sono i bisognosi che cercano rifugio sotto i portici e sulle panchine. Nella torrida estate cagliaritana, i poveri sono in aumento. E Roberto Carrus, presidente dell’associazione di volontariato collegata alla Caritas “Amici della strada Sardegna”, lo conferma: “Sono di più rispetto a qualche mese fa, oggi assistiamo una cinquantina di persone. E sappiamo che non sono, di certo, tutte quelle che necessitano di aiuti. Con il nostro camper battiamo via Dante, Bonaria, via Roma, la stazione di piazza Matteotti e, novità, anche Is Mirrionis. I bisognosi sono quarantenni o quarantacinquenni, quasi tutti sardi. Solo sei sono stranieri, arrivati dalla Romania”. E Carrus, con gli altri volontari, raccoglie testimonianze choc: “Un uomo, in viale Bonaria, stava cercando scarti di cibo accanto a dei maxi mastelli: sono scene che, purtroppo, conosciamo bene da tantissimo tempo. Un ragazzo cagliaritano, poi, ha entrambe le braccia fratturate, pensiamo che sia stato picchiato. Vive e dorme per strada, quando gli portiamo il cibo lo imbocchiamo”. E non potrebbe essere curato? “Non ce l’ha mai chiesto, non ha mai ricercato quel tipo di aiuto. E noi, a malincuore, non insistiamo”, spiega Carrus.
La privacy è qualcosa di molto labile, quando ogni giorno si assistono gli ultimi: “In un terreno di una via di Is Mirrionis vive una coppia. Lui sta finendo di scontare una pena alternativa ai servizi sociali, lei non lavora. Sono entrambi quarantenni, sardi, e ogni giorno li sfamiamo. Da poco siamo riusciti a dargli magliette e pantaloni più leggeri, ideali per l’estate”. Pane e companatico non mancano grazie alla generosità delle tante persone che aiutano l’associazione di Roberto Carrus, che è supportata anche dalla Caritas. “A Quartu e Quartucciu seguiamo altri bisognosi, a Selargius una famiglia con quattro figli, il più piccolo ha appena qualche mese, ha sempre necessità di avere omogeneizzati. Sanno che ogni notte arriviamo e gli diamo anche un po’ di conforto, scambiando qualche chiacchiera e gli garantiamo, se hanno necessità di compilare documenti, il supporto degli avvocati di strada, legali che si mettono a disposizione gratuitamente per loro. E, grazie alla collaborazione di alcune suore, chi ha necessità di lavarsi lo accompagniamo in una struttura dedicata”. Una task force, tra le tante in città e provincia, quella imbastita dagli “Amici della strada Sardegna”, che non andrà in ferie: “Ogni notte, a turno, tre di noi vanno in giro e aiutano i bisognosi. E l’emergenza è più alta rispetto a inizio anno: siamo passati da una operatività di cinque giorni alla settimana a una disponibilità continua, sette giorni su sette, tra Cagliari e provincia”.