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Bella, come sempre, la Festa di Sant’Efisio e la sfilata lungo le strade del Centro Storico, favorita da una giornata stupenda di
primavera. Certo,però, l’organizzazione ha mostrato delle pecche inspiegabili che non hanno logica giustificazione. Nemmeno il fatto
imprevedibile della scivolata di uno dei buoi del giogo che trainava il Cocchio di Sant’Efisio, proprio nella piazzetta antistante la
Chiesa del Santo, al momento della partenza. Sta di fatto che la processione si è snodata in tre tronconi, con una sosta imprevista di
oltre venti minuti per l’esibizione del coro di Oschiri di fronte alla
Statua della Madonna del Carmine, da una parte, e del palazzo delle
Poste,dall’altra. Nel frattempo, il primo troncone della processione
aveva già coperto il percorso fino a Palazzo Bacaredda e imboccato
Viale La Plaia quando ha ripreso il cammino il secondo troncone,
quello capeggiato dai Miliziani. Poi un’ altra lunga pausa, prima che
apparissero i Miliziani della Guardiania e la parte religiosa della
processione, i Confratelli e le Consorelle dell’ Arciconfraternita,
il Cocchio del Santo Guerriero e la calca dei devoti. Erano le 13,07
in Piazza del Carmine e mentre il Santo passava tra due ali di folla
che applaudiva, i Gruppi folcloristici, quello di Fonni tra i primi
che avevano partecipato alla sfilata erano già di ritorno e
imboccavano Via Maddalena e Via Portoscalas per far rientro al punto
di ritrovo presso i Salesiani.
Credo di poter dire che mai si era vista un tale spezzettamento della
processione, che sempre filava liscia, scorrevole, con i suoi tempi e
le sue pause.Si è persa la continuità emotiva, oltre che ritmica dello
sfilare dei gruppi e del fluire dei costumi, dei colori, dei volti,
dei giovani, delle donne e degli uomini di Sardegna che sono stati
sempre la ricchezza incomparabile di questa nostro grande, immenso
patrimonio di fede e di tradizioni di Cagliari e della Sardegna
intera.
Dispiace, lascia l’amaro in bocca che si sia in qualche modo ” guastata” la Festa di Sant’Efisio.
Marcello Roberto Marchi
foto di Davide Loi