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Oltre tre anni di studio e ricerca tra gli archivi di Italia e Spagna e un sogno: ricostruire la storia
aragonese nel Mediterraneo, dalla Penisola iberica a quella italica, lungo un viaggio della memoria
tra i Regni di Sicilia, Sardegna e Napoli.
Protagonista ne è l’archivista Simona Serci, originaria di Iglesias, dottore di ricerca in Scienze
librarie e documentarie presso La Sapienza di Roma e attualmente in servizio presso l’Archivio
generale dell’Ordine carmelitano di Roma, che ha firmato per la prima volta uno studio completo
sui complessi documentari conservati negli Archivi di Stato di Cagliari, Palermo, Napoli e
Barcellona, ma anche presso diversi archivi storici comunali.
Esito ne è una ricerca enciclopedica di oltre 700 pagine vincitrice del Premio nazionale
Bibliographica e confluita in un volume dal titolo “Corona d’Aragona e Mediterraneo” pubblicato
dall’Editoriale Documenta, che l’autrice presenterà giovedì 28 novembre alle ore 16.30 presso
l’Aula Roberto Coroneo della Cittadella dei Musei di Cagliari, in un incontro promosso dal Dottorato
di ricerca in Storia dell’Università di Cagliari in collaborazione con la Biblioteca di Sardegna.
A parlarne con l’autrice sarò un ricco parterre di relatori composto da Mariangela Rapetti, Cecilia
Tasca e Olivetta Schena dell’Università di Cagliari e da Gemma T. Colesanti dell’Isem-Cnr di
Roma.
«Il lavoro — spiega la storica Olivetta Schena — colma un vuoto nella storia degli archivi sorti per
iniziativa dei sovrani della Corona d’Aragona nei Regni di Sardegna, Sicilia e Napoli, con un
obiettivo ambizioso ma pienamente centrato che è stato quello di ricostruire i complessi
documentari così come si sono sedimentati e sono stati tramandati nel tempo, senza trascurare gli
eventi che ne hanno alterato l’ordine originario, in seguito ad incuria, calamità o successivi
interventi di riordino della documentazione».