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L’amore ai tempi del Coronavirus? Nessun problema se si è sposati, incontri vietati se, invece, si è solo fidanzati. Il nuovo decreto del Governo Conte parla apertamente di “congiunti”, cioè parenti. Amici e partner non ci rientrano, almeno allo stato attuale. E anche in Sardegna e nel Cagliaritano, tutti si devono adattare, ed è il trionfo di videochiamate e chat già da quasi due mesi. In molti, però, avevano sperato che tra gli allentamenti della fase due ci fosse anche quello di poter vedere il proprio partner, anche se non c’è il “sì” suggellato in Comune o in Chiesa. E invece nulla: e la tristezza mista a rabbia, in alcuni casi, iniziano a prendere il sopravvento. A volte la distanza tra le due persone è minima, giusto qualche chilometro. Eppure, incontrarsi è, appunto, impossibile.
Federica Giorgetti ha 46 anni e vive a Pirri: “Il mio fidanzato vive a Selargius, stiamo insieme da nove anni e, anche se siamo entrambi disoccupati, sogniamo di sposarci. Non ci vediamo da metà marzo, eppure a lui basterebbero tre minuti in auto per raggiungermi. Perchè si possono andare a trovare i parenti stretti ma non, appunto, i fidanzati? Tutti stiamo facendo dei sacrifici”, dice la donna, “io e lui ci vediamo ogni giorno grazie alle videochiamate, ma non ci basta più”. Mattia Tatti, studente di 24 anni, da gennaio è fidanzato con un ragazzo di dodici anni più grande: “Lui vive a Roma, prima dell’inizio dell’emergenza ho preso quattro aerei in appena un mese pur di stare con lui, e ho vissuto per un mese nella Capitale. Nel mio caso, c’è anche il danno legato al divieto di fare spostamenti tra una regione e l’altra. Siamo fatti tutti di carne e ossa, alla fine il contatto ci dev’essere”, osserva, “le videochiamate e le chattate, quotidiane, bastano ancora ma non potranno durare ancora a lungo. Noi fidanzati siamo ancora svantaggiati, alla faccia della fase due”.