Cagliari, lacrime e fango a Medau su Cramu: “L’Europa salvi le nostre case”

Si avvicina il giorno dell’arrivo delle ruspe per le abitazioni giudicate abusive. E adesso i cittadini disperati, insieme a un’associazione, giocano la carta europea: “Ci appelliamo alla Corte europea dei diritti dell’uomo, la casa è bene comune”. GUARDATE il VIDEO


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di Paolo Rapeanu

A Medau su Cramu si avvicina sempre più il momento dell’arrivo delle ruspe. Sono almeno una decina le case giudicate abusive e, quindi, da abbattere. Il sindaco Zedda ha già detto che è pronto a “agire con la Procura nel rispetto delle regole”. Ma i residenti non ci stanno, e giocano la carta dell’Europa. Come? “Con una richiesta alla Corte europea dei diritti dell’uomo, perché la casa è un bene comune”, spiega Giorgio Marongiu, “rappresentante degli orti sociali di Molentargius e partner della Comunione di Medau su Cramu per un progetto di salvaguardia del parco”. Ha parlato con molti residenti e da lì sarebbe arrivata l’idea: “Andare a bussare alla Corte europea dei diritti dell’uomo”.

“Ci stiamo affidando a dei legali che hanno la capacità di arrivare fino alla Corte europea, facendo colletta tra gli abitanti e i cittadini cagliaritani. È impensabile che delle persone, anche anziane e disabili, debbano finire in mezzo a una strada. Abbiamo già chiesto un incontro al sindaco Zedda, speriamo accetti la nostra proposta e ci dia del tempo”. Tra chi vive quelli che possono essere gli ultimi giorni con un tetto sicuro sopra la testa quasi nessuno vuole parlare. Ma c’è chi ha voluto esporsi, denunciando il “dramma” che comporterebbe la demolizione della casa. Cagliari Online ha raccolto le loro testimonianze, che si possono leggere nel corso delle prossime ore su preprod.castedduonline.localmente.it


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