Cagliari, la rabbia dei titolari delle palestre: “Non siamo untori, fateci lavorare”

Maxi protesta in via Roma di gestori, allenatori e coach, imbufaliti e disperati dopo il nuovo stop di Conte: “Da noi zero contagi, come potremo guadagnarci il pane? Speriamo che almeno Solinas possa fare qualcosa”


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Le magliette con le scritte “io vivo di sport”, “lo sport è la mia vita”, “non fermate lo sport” fanno capire sin troppo chiaramente la ragione della protesta. È il mondo delle palestre a scendere in piazza a Cagliari per manifestate contro il nuovo Dpcm di Conte che sbarra, sino al 24 novembre prossimo, tutte le palestre e piscine. La rabbia dei gestori, degli allenatori, dei coach e dei personal trainer è tanta. Chiedono di poter tornare a lavorare, molti hanno ancora le “ferite” del precedente lockdown da dover curare, tra affitti in ritardo e troppe spese. “Abbiamo santificato, speso tanti soldi e, ora, veniamo trattati come untori”, spiega più di un titolare di palestre. Arrivano da Cagliari, ma anche da Sanluri, Burcei e Oristano. Tutti uniti con un’unica richiesta: “Fateci lavorare, dobbiamo portare il pane a casa. Da noi non c’è stato nemmeno un caso di contagio”.
Casteddu Online ha raccolto varie testimonianze, sarà possibile leggere le storie dei titolari e dei coach delle palestre nel corso delle prossime ore sul nostro sito www.castedduonline.it


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