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Al presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo Silvia Costa
Alla Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo
Oggetto: L’anomalia Europea del Liceo Artistico e Musicale “Foiso Fois”.
Cagliari 22/10/2016, ore 17 Presidente, mi/ci lusinga la sua celere risposta come la vicinanza emotiva e culturale che manifesta rispetto alla nostra ipertrofica anomalia Europea (non abbiamo notizie di nessun Liceo Artistico Europeo nella nostra incredibile condizione). Rispondo al suo quesito, lo faccio con l’animo straziato dal momento che questa storia la stiamo narrando dal primo Settembre, quando ci siamo resi conto che da queste parti “il sonno della ragione” genera mostri che non saranno mai “mostre”. Sulla nostra incredibile anomalia prima storico-culturale e poi didattica, non si è manifestato e pronunciato nessun organo competente,eppure lo stiamo chiedendo con forza, utilizzando tutte le specificità didattiche, formative e culturali di cui il nostro indirizzo di studi dispone. Tutto tace contro ogni ragionevole formalismo comunicativo tra Istituzioni, perché questo è un Liceo Artistico e Musicale, una Istituzione che educa alla memoria ed alla ricerca culturale ed artistica locale, questo in una qualsiasi realtà Europea che voglia dirsi o rappresentarsi come tale.
Da rituale ministeriale, la Dirigente Scolastica Ignazia Chessa ha subito comunicato a Marzo del 2016 agli enti preposti, la densità di popolazione media del nostro Istituto, ed anche la specificità del nostro percorso di studio che necessita di laboratori d’indirizzo per sviluppare le competenze che il Ministero richiede (pantomima che va avanti da quando questo Liceo è nato nel 1967-68, incredibilmente ancora oggi sembra complicato fare capire che un Laboratorio di Discipline Plastiche e Scultoree ed uno di Filosofia o Inglese necessitano di spazi da “vivere” in maniera diversa da parte dei docenti e degli studenti), da Marzo al giorno prima dell’inizio dell’anno scolastico non ha ricevuto risposta alcuna che non fosse un messaggio via WhatsApp, da parte di un Ingegnere tecnico della provincia (ma non erano state soppresse?) in data primo Settembre 2016. La comunicazione ufficiale del trasferimento di sede, via mail istituzionale e certificata, è invece arrivata il giorno prima dell’inizio dell’anno scolastico, ma le sembra plausibile? Ancora più incredibile è che a mezzo stampa locale, lo stesso Ingegnere firmatario del documento, nel 2011, sulla scia di come la Riforma Gelmini mutava il percorso formativo degli studenti di Liceo Artistico Italiani si esprimeva sul nostro Liceo Artistico e Musicale come “polo d’eccellenza creativa nel centro di Cagliari”, nel nome di questo speravamo si cominciasse a ragionare sulla progettazione di una Accademia di Belle d’Arti ad esso connesso, visione mossa dall’esigenza, determinata dall’autonomia scolastica, di rispondere alle esigenze e richieste di un territorio sud isolano impossibilitato a sviluppare dialettica dell’arte e memoria storica, perché un Istituto d’Alta Formazione Artistica ad oggi non c’è mai stato (lontanissima da noi l’umanistica Firenze Medicea). Le eccellenze emigrano in Italia o all’estero, nella più vicina delle ipotesi a Sassari (che ripeto non è proprio dietro l’angolo, se io volessi andare a ragionare con un Maestro di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Sassari dovrei mettere in conto due ore e mezza-tre per raggiungerlo ed altrettante per tornare a Cagliari), anime migranti che non ritornano perché questa terra per loro non è fertile. L’arte ed i suoi linguaggi in questo sud dell’isola sono condannate a perpetuarsi come folklore e diletto amatoriale. Questo mappando la nostra situazione storica (e a questo punto politica) dall’alto, ragionando dalla prospettiva presente, bassa che più bassa non si può, le riporto cheta anni siamo anche sprovvisti di un’aula Magna, che a carico del contribuente paghiamo ad ore l’affitto di locali di altri Istituti e/o Licei per riunirci ed adempiere ai minimi obblighi collegiali e democratici che l’esercizio del pubblico impone. Questa è cultura dell’autonomia Europea? Esasperata dal silenzio degli Enti e delle figure preposte la nostra encomiabile Dirigente ha scritto di tutto punto al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ad Agosto, nessuna risposta. Da quel momento abbiamo smesso di contare i numerosi documenti collettivi redatti e sottoscritti in assemblee, anche a cielo aperto, con studenti, genitori, docenti e collaboratori. IL 4 Ottobre siamo stati ricevuti dalla Commissione Cultura della Regione Sardegna, questo dopo avere attraversato con un corteo “didattico a cielo aperto” la città di Cagliari. Provi ad immaginarlo: un Liceo Artistico e Musicale intero, con genitori, studenti ed ex studenti, docenti e collaboratori che attraversa la città. raccoglie nel suo “movimento” un encomio da parte delle forze dell’ordine e viene ricevuto dalla Commissione Cultura del Palazzo della Regione con una sua delegazione (Dirigente, docente, genitori e studenti), a rappresentare la sua anomala condizione storica con tutta la violenza della contemporaneità presente. Tutti solidali con noi dal punto di vista “politico” ed a battersi la mano sul petto nel nome di una celere soluzione, ad oggi l’unica cosa che si è mossa siamo sempre noi: siamo stati trasferiti all’Istituto Tecnico “Besta” di Monserrato, situato alla periferia di Monserrato che è già alla periferia di Cagliari, e nessuno che ci abbia ancora detto quali spazi abiteremo l’anno didattico che verrà, questo a fronte di numeri che sono realmente di Capitale Europea della Cultura (prima che dello sport).
Il 9 Novembre saremo ricevuti a Roma dalla Direzione Generale di Educazione e Ricerca, siamo pronti a farci ricevere anche da lei e dalla Commissione Cultura e Istruzione che presiede, lo facciamo nel nome del Diritto allo studio, alla formazione, alla cultura e ricerca artistica, dell’autonomia ed autodeterminazione dello studente, della professione docente e dirigente, della comunità Cagliaritana tutta per la quale al momento tutto questo è negato. Non possiamo e non vogliamo pensare che ad oggi, 22 Ottobre 2016, possano esistere degli studenti che abbiano dei diritti allo studio ed alla formazione più Europei di altri, e che il Diritto allo studio sia una questione legata al dove si nasce, perché se così fosse, non ci sarebbe da meravigliarsi per la bassa densità di popolazione e natalità nel sud di quest’isola. Chiediamo in virtù di tutto questo che si intervenga il prima possibile, che la commissione cultura che presiede nel Parlamento Europeo affronti la nostra anomalia ed eventualmente sia disposta a riceverci. Con affetto, stima, speranza e fede incondizionata, Un docente di Discipline Plastiche del Liceo Artistico e Musicale “Foiso Fois”.