Cagliari, la lunga crisi del commercio: triste addio ad altre 400 aziende

Strage di attività che chiudono, avanza il “deserto” dei negozi in tutta la città e nell’Area vasta. A casa, senza più uno stipendio, migliaia di sardi. E dalla politica? “Solo silenzio”


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La “Cagliari città di commercianti?”. Forse venti o trenta anni fa. Non oggi, sicuramente. Dopo i dati legati a tutta la Regione, la Confesercenti – tramite il suo presidente regionale, Roberto Bolognese – snocciola i numeri legati al capoluogo sardo e alla sua Area vasta. E la tragedia c’è tutta: 392 imprese in meno, ma il saldo diventa ancora più negativo se si tiene conto della voce “cessazioni”: ben 939. Croci in aumento anche nel settore della ristorazione: 245 chiusure e 131 nuove aperture, la differenza, in negativo. è di 114.

Sono 19190 le aziende iscritte alla Confesercenti, 17869 quelle realmente attive. L’associazione di categoria, calcolatrice alla mano, spiega che almeno 1000 sardi non hanno più un lavoro. Flessioni su flessioni nel settore delle aziende, quindi. E, tra le cause, non c’è solo la grande distribuzione – tra realtà già consolidate da anni e nuove pronte ad aprire -. La condanna al fallimento, in molti casi, è legata anche a una tassazione stellare.

 


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