Cagliari, la grande beffa: niente soldi in più per gli educatori degli studenti disabili

Il mezzo milione fondamentale per garantire piena assistenza agli studenti con disabilità delle superiori? Non c’è, taglio delle ore del 30% confermato. La triste conferma arriva dalla Regione: più risorse solo nella prossima legge Omnibus, se tutto va bene se ne riparla tra due mesi


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La grande vergogna, per quanto non eterna, è compiuta. I circa 400 educatori che devono prendersi cura degli studenti disabili delle scuole superiori del Cagliaritano lavoreranno, almeno per i prossimi due mesi, a scartamento ridotto: taglio delle ore del 30% confermato, il mezzo milione chiesto dalla Città Metropolitana alla Regione non è arrivato e non arriverà prima dell’approvazione della prossima legge Omnibus. Cioè a novembre inoltrato, e sempre se i tempi delle discussioni politiche non si allungheranno. In quel caso, il calvario per i giovani con disabilità e le loro famiglie sarà molto ma molto più lungo. La conferma arriva dal direttore generale direttore generale assessorato regionale della scuola e università: “È necessario incrementare le risorse che verranno inserite nella legge Omnibus in preparazione”. Punto, nient’altro. Tanti sardi dovranno quindi attendere i tempi della politica per riavere uno di quei diritti pienamente garantiti dallo Stato, che però in questo caso è azzoppato.
Basta fare qualche calcolo per capire le difficoltà alle quali andranno incontro tanti giovani, affetti da disabilità intellettive: chi frequenta dalla terza alla quinta superiore, solitamente, può contare su dodici ore settimanali di presenza dell’educatore, quando non c’è l’insegnante di sostegno. Se tutto va bene saranno otto o nove, ma ci sono genitori che denunciano un taglio di quasi la metà, da 12 a 7 ore. Tanti hanno tuonato proprio contro la politica, “perchè non si abbassano gli stipendi, anzichè fare tagli sulla pelle dei più deboli?”. Un grido che è rimasto inascoltato, con Città Metropolitana e Regione che hanno fornito le loro versioni, non riuscendo però a garantire nessun tipo di sviluppo nel brevissimo periodo. Un’altra beffa per tanti sardi con figli disabili, dopo quella già consumata del ritardo, rispetto al previsto, dell’avvio dell’assistenza educativa speciale, partita in tutte le scuole solo il primo ottobre.


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