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Le librerie, così come le cartolibrerie e i negozi di abbigliamento, continuano a rimanere chiusi in tutta la Sardegna. La decisione è del presidente della Regione, Christian Solinas, ed è già arrivato il “plauso” dell’assessore regionale della Pubblica istruzione Andrea Biancareddu: “I rischi di contagio sono altissimi, mi chiedo come sia possibile fare polemiche. Pochi metterebbero a serio rischio molti sardi e questo sarebbe assurdo”. Ma loro, i librai sardi, sono delusi. C’è chi aveva già avvisato la clientela con tanto di post su Facebook: “Vi aspettiamo il 14 aprile”. Poi, la doccia fredda: apertura rinviata a data da destinarsi. “Alla luce della nuova ordinanza regionale, la riapertura della libreria è posticipata fino a nuova comunicazione. Speriamo di poter tornare da voi presto, ci mancate!”, così scrivono i titolari della libreria Ubik, in via Sonnino. Era pronta a riaprire anche la MieleAmaro, in via Manno: “La riapertura al pubblico è rinviata a data da destinarsi, rimane comunque attivo il nostro servizio di consegna a domicilio”.
Aveva già fissato la data sul calendario, quella di domani, il titolare della libreria Cocco, in via Tuveri: “Saremo aperti al pubblico dal lunedì al sabato dalle 9:30 alle 13:30”. Poi, appena saputo dell’ordinanza di Solinas, il post è stato modificato: “La libreria rimarrà chiusa al pubblico, ma sara` sempre attivo il servizio di consegna a domicilio per tutta l’Italia”. Molto critica la posizione delle titolari della libreria Il Bastione: “Quando si gioca, e pure male, con le vite e le imprese altrui. Irrispettosi. Cari amici lettori, domani non si riapre. È una notte amara. Le consegne a domicilio continuano”.